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Marina Petrella ed i conti con la sua storia che non ha mai fatto

Scritto da Alessandro Del Corno.

Alessandro Del CornoArticolo di Alessandro Del Corno.

Le parole proferite oggi dalla terrorista brigatista Marina Petrella nel Tribunale di Parigi durante l’udienza per la richiesta dell’estradizione in Italia del 9 terroristi arrestati qualche giorno fa, rappresentano l’ennesima onta e l’ennesimo insulto alle vittime del terrorismo ed ai famigliari delle stesse, oltre naturalmente alla democrazia italiana e repubblicana.
La brigatista Marina Petrella in quanto mai pentita e mai dissociata, condannata in Italia all’ergastolo per l’omicidio del Generale dei Carabinieri Galvaligi, in alcune sue dichiarazioni di oggi, ha dissotterrato tutto l’armamentario ideologico brigatista, definendo le sue azioni di quegli anni, come la continuazione della guerra di Resistenza, inserita in una prospettiva rivoluzionaria di classe contro lo stato borghese da abbattere.
Ha poi accennato all’esilio al quale sarebbe stata costretta da uno Stato persecutore di uomini e di donne politiche e che i famigliari delle vittime, sono stati già “risarciti” dagli ergastoli, tra l’altro mai effettivamente scontati, dei suoi compari-compagni, dimostrando un totale spregio per la responsabilità penale personale, ma cercando di trovare rifugio e giustificazione in termini collettivi.
Le dichiarazioni di oggi di questa signora, dimostrano, qualora ve ne fosse ancora bisogno che non poche di queste persone, molto protette sul piano politico, giuridico ed intellettuale, non hanno mai fatto i conti con la loro storia.
“Cara compagna” Petrella, le sue parole vergognose di oggi, hanno ancora la coltre, nonostante siano passati tanti anni da quei tragici fatti, della divisa da postina che lei indossava quella sera del 31 dicembre 1980, mentre suonava il campanello di casa del Generale Galvaligi, uccidendolo immediatamente dopo senza pietà unitamente ai suoi compagni.
Direi che per Lei e per i terroristi che la pensano ancora come Lei, l’estradizione sarebbe una più che opportuna giustizia riparatrice ed in questo caso si, Rivoluzionaria, rispetto alle tante, alle troppe protezioni di cui ha sempre ed hanno sempre goduto inopinatamente in tutti questi anni.
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