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Dall’ex scalo “Romana” si rilancia il futuro di Milano

Scritto da La Stampa.

MilanoArticolo della Stampa.

La prima grande trasformazione urbana postpandemica avverrà a Milano sulla base del progetto «Campo selvatico», provvisoriamente rinominato «Parco Romana», che ha vinto la gara per la riqualificazione dell’ex scalo ferroviario a Sud della città, davanti alla Fondazione Prada. A convincere la giuria presieduta dall’architetto americano Gregg Jones e composta da esperti, rappresentanti del Comune, dell’Ordine degli architetti, degli ingegneri e dei tre investitori Coima, Covivio e Prada, finanziati da Intesa Sanpaolo, è stato il team Outcomist.
Erano 47 le squadre di progettisti in gioco, composte da 329 studi da 14 paesi diversi, e tra i 6 finalisti ha prevalso il gruppo composto da Chris Coa di Outcomist, Elisabeth Diller di Diller Scofidio+Renfro, Lee Polisano di PLP, Carlo Ratti di Carlo Ratti Associati e Alejandro Gutierrez di Arup.
Questo progetto, il cui costo non è stato svelato e i cui lavori dovrebbero iniziare a ottobre, verrà ora sottoposto a un processo di consultazione popolare. La motivazione della scelta della giuria è che la proposta di Outcomist «rende lo spazio verde il baricentro generatore dello sviluppo, invertendo i paradigmi urbanistici tradizionali. Attento a ricucire la città posta a Nord e a Sud, il progetto realizza un impianto urbanistico assai chiaro, per strategia, forma e funzioni e ipotizza il riuso di alcuni edifici, memoria della storia industriale del luogo. La linea verde, che connette l’est all’ovest, è uno stimolo ad ulteriori interventi di mitigazione della ferrovia».
Proprio su questi movimenti, anche pedonali, si basa il progetto secondo Carlo Ratti, uno degli ideatori: «La linea verde, la high line, passerà sotto una grande foresta e il parco ricucirà quartieri di Milano divisi dallo scalo riportando la dimensione del camminare. Una possibilità è quella di usare molto legno per le costruzioni, come si fa a Parigi per ridurre le emissioni».
Da Parco Romana, tra verde, uffici, studentati e villaggio olimpico, passerà anche la nuova linea circolare di Milano, anche se come spiega Umberto Lebruto, ad di Ferrovie dello Stato Sistemi Urbani, «ci sono vincoli fisici insormontabili per interrare completamente la ferrovia e nel progetto il seminterramento fa scendere i binari solo dove non ci sono viadotti e canali d’acqua. Si tratta di 100 metri completamente sottoterra e di 400 metri contando discesa e risalita».
Per il sindaco Giuseppe Sala nascerà «dopo le Olimpiadi invernali del 2026 ci sarà un quartiere per giovani e per universitari, che segnerà il ritorno dello sviluppo verso sud e questo è importante in un momento in cui serve una visione per permettere alle persone di continuare a vivere in città». Secondo Alexei Dal Pastro, Ceo Italia Covivio, saranno «oltre 10 mila le persone che frequenteranno l’area, di cui 5 mila per la presenza degli uffici». A questo, il dottor Catella ha poi aggiunto che Porta Nuova conta 10 milioni di visitatori l’anno.
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