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I Cattolici Democratici in Italia

Scritto da Giuseppe Delfrate di Chiari.

Sergio MattarellaL’elezione, con ampio consenso, di Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica italiana costituisce un punto di consolidamento istituzionale dell’Italia democratica; e questo ha un profondo significato perché avviene a seguito della caduta di credibilità nel ruolo della politica ed il lungo travaglio che ne è seguito dopo la disfatta dei partiti che storicamente hanno elaborato la nostra Carta Costituzionale.
Questa occasione, che ha fatto riemergere la biografia e l’impegno nelle Istituzioni del dottor Sergio Mattarella, mi porta pure a ricordare la preziosa testimonianza che hanno storicamente svolto i Cattolici democratici in Italia, di cui la Famiglia Mattarella è stata una significativa espressione in Sicilia.

In merito alla vicenda che si è consumata nel Luglio 1990, con uno degli ultimi Governi presieduti da Andreotti, quando ben cinque Ministri della Sinistra democristiana, tra cui Martinazzoli, Mattarella ed altri si dimisero dall’incarico governativo non condividendo il possibile duopolio - Rai–Mediaset che avrebbe portato al conflitto di interessi, quella scelta storica ha dimostrato chiaramente come all’interno della Democrazia Cristiana ci fossero due componenti: una che rappresentava i poteri forti, poi confluita nel CAF (Craxi, Andreotti, Forlani), l’altra, di livello culturale superiore, più propensa al confronto ed al dialogo a sinistra, che con impegno cercava di arrivare ad un Sistema democratico completo e maturo; quindi della possibile alternanza.
Purtroppo in ambito ecclesiale fu sempre troppo marginale l'attenzione e la valorizzazione del ruolo laicale in politica da parte dei cattolici, come capacità di mediazione dei vari progetti politici in campo, per cercare il massimo bene comune possibile nel contesto storico in cui si era chiamati ad operare. Ma il peggio è rappresentato dalle scelte compiute dal 1994 ed in seguito.
Inoltre, in quel lontano periodo mi ha molto amareggiato constatare come dopo il crollo dei vari muri "nessuna autorità morale" abbia ritenuto doveroso incentivare una testimonianza, ed un impegno nelle Istituzioni e per le Istituzioni pubbliche, da parte da parte di persone adeguatamente preparate e formate, secondo lo spirito dell’umanesimo cristiano, a collaborare con i cittadini di diverse formazioni culturali, e sempre in un ottica di convivenza civile e di promozione della dignità di ogni persona umana.

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