Nessun Paese può farcela da solo
Articolo di Repubblica.
"La diffusione e la distribuzione del vaccino - e delle migliori cure che la scienza va elaborando - richiedono alleanze globali, non egoismi, esigono politiche che realizzino l'accesso equo e tempestivo ai farmaci, basato sulla condivisione e non guidato da logiche da profitto". Lo ha detto il Presidente Sergio Mattarella in occasione del tradizionale scambio di auguri con il corpo diplomatico al Quirinale.
"C'è la necessità di garantire l'accesso di tutti i popoli alle iniziative di immunizzazione" ha aggiunto. "L'Italia - ha ricordato - è stata fra i principali promotori della risposta multilaterale alla pandemia, contribuendo anche finanziariamente alla Covax facility, che garantirà una vaccinazione di massa, inclusi i cittadini dei Paesi a reddito medio e basso".
Il vaccino è un segnale di speranza. "Auspico che ci possa presto consentire di superare le difficoltà attualmente esistenti per tornare a incontri in presenza diretta. L'aspirazione di gran parte dell'umanità è quello di poter, nel 2021, realizzare una svolta. Un desiderio che i governi di tutto il mondo debbono saper raccogliere, arricchendo ancora di più la rete di collaborazione internazionale".
Qual è il senso da trarre da questo 2020 difficilissimo? "L'anno che va chiudendosi impone a tutti noi severe riflessioni. La diffusione del Covid non sono contenibili in un singolo angolo del mondo, e dunque ci riguardano tutti, e ci impongono di non chiuderci ciascuno in se stesso, di non volgere il nostro sguardo illusoriamente dall'altra parte", è la risposta del Presidente.
"Nessun Paese, da solo, si è dimostrato in grado di proporre risposte efficaci alle crisi".
Mattarella ha affermato che la pandemia impone "l'esigenza di una collaborazione internazionale senza riserve, conseguenza diretta di un mondo sempre più interconnesso. Sfide globali devono essere fronteggiate da una governance efficacemente globale".
In questa fase "è imperativo comune arginare tutte le conseguenze della pandemia e non soltanto sul piano sanitario, compreso la necessità di garantire l'accesso di tutti i popoli alle iniziative di immunizzazione, per dovere di solidarietà e per sicurezza comune. Le disuguglianze si sono drammaticamente acuite, le tensioni rischiano di aumentare, le regole che presiedono alla pacifica convivenza appaiono troppo spesso violate. La comunità internazionale deve trovare maggiore compattezza e solidarietà. Non ci possiamo permettere che la volatilità divenga una componente strutturale del sistema di relazioni internazionali Lo dobbiamo ai milioni di cittadini nel mondo colpiti dal Covid 19".
"Il futuro o è per tutti, o non è per nessuno, come l'anno trascorso ci ha dimostrato", ha sostenuto il Capo dello Stato.
Quindi Mattarella ha parlato delle tensioni nel Mediterraneo. "La condizione della Libia e altre situazioni conflittuali producono non soltanto una dolorosa scia di lutti e umane sofferenze, ma sono moltiplicatrici di minacce transnazionali, terrorismo, radicalizzazione".
Servono misure, ha proposto, che vadano a incidere sulla crescita e sullo sviluppo secondo modelli inclusivi e sostenibili". Mattarella ha quindi ribadito, come già in passato, che non vi è altra scelta al di fuori del multilateralismo. Bisogna battersi contro "resistenze che, mascherate con il rilancio di polverose parole d'ordine nazionalistiche, sono inevitabilmente causa di tesioni, crisi, povertà". L'Italia può dire la sua, visto che presiede il g20 e copresiede la Conferenza delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici Cop26.
Tre sono le parole chiave in questo contento: la persona, il pianeta, la ripresa economica.
Legandole tra loro si può superare "la drammatica condizione sanitaria". In secondo luogo "porre rimedio a una crisi economica senza precedenti". Infine, "gettare le fondamenta per il domani", con una gestione "sostenibile dell'ambiente". L''Europa, che deve essere al cnetro di questo rilancio, "ha saputo nelle scorse settimane assumere un ruolo trainante assumendo l'obiettivo di un taglio delle emissioni pari al 55 per cento entro il 2030, puntando alla neutralità per il 2050. L'Italia ospiterà il vertice mondiale della salute. Un'occasione unica per lanciare un messaggio di coesione, di unità e di fattiva collaborazione".
"La diffusione e la distribuzione del vaccino - e delle migliori cure che la scienza va elaborando - richiedono alleanze globali, non egoismi, esigono politiche che realizzino l'accesso equo e tempestivo ai farmaci, basato sulla condivisione e non guidato da logiche da profitto". Lo ha detto il Presidente Sergio Mattarella in occasione del tradizionale scambio di auguri con il corpo diplomatico al Quirinale.
"C'è la necessità di garantire l'accesso di tutti i popoli alle iniziative di immunizzazione" ha aggiunto. "L'Italia - ha ricordato - è stata fra i principali promotori della risposta multilaterale alla pandemia, contribuendo anche finanziariamente alla Covax facility, che garantirà una vaccinazione di massa, inclusi i cittadini dei Paesi a reddito medio e basso".
Il vaccino è un segnale di speranza. "Auspico che ci possa presto consentire di superare le difficoltà attualmente esistenti per tornare a incontri in presenza diretta. L'aspirazione di gran parte dell'umanità è quello di poter, nel 2021, realizzare una svolta. Un desiderio che i governi di tutto il mondo debbono saper raccogliere, arricchendo ancora di più la rete di collaborazione internazionale".
Qual è il senso da trarre da questo 2020 difficilissimo? "L'anno che va chiudendosi impone a tutti noi severe riflessioni. La diffusione del Covid non sono contenibili in un singolo angolo del mondo, e dunque ci riguardano tutti, e ci impongono di non chiuderci ciascuno in se stesso, di non volgere il nostro sguardo illusoriamente dall'altra parte", è la risposta del Presidente.
"Nessun Paese, da solo, si è dimostrato in grado di proporre risposte efficaci alle crisi".
Mattarella ha affermato che la pandemia impone "l'esigenza di una collaborazione internazionale senza riserve, conseguenza diretta di un mondo sempre più interconnesso. Sfide globali devono essere fronteggiate da una governance efficacemente globale".
In questa fase "è imperativo comune arginare tutte le conseguenze della pandemia e non soltanto sul piano sanitario, compreso la necessità di garantire l'accesso di tutti i popoli alle iniziative di immunizzazione, per dovere di solidarietà e per sicurezza comune. Le disuguglianze si sono drammaticamente acuite, le tensioni rischiano di aumentare, le regole che presiedono alla pacifica convivenza appaiono troppo spesso violate. La comunità internazionale deve trovare maggiore compattezza e solidarietà. Non ci possiamo permettere che la volatilità divenga una componente strutturale del sistema di relazioni internazionali Lo dobbiamo ai milioni di cittadini nel mondo colpiti dal Covid 19".
"Il futuro o è per tutti, o non è per nessuno, come l'anno trascorso ci ha dimostrato", ha sostenuto il Capo dello Stato.
Quindi Mattarella ha parlato delle tensioni nel Mediterraneo. "La condizione della Libia e altre situazioni conflittuali producono non soltanto una dolorosa scia di lutti e umane sofferenze, ma sono moltiplicatrici di minacce transnazionali, terrorismo, radicalizzazione".
Servono misure, ha proposto, che vadano a incidere sulla crescita e sullo sviluppo secondo modelli inclusivi e sostenibili". Mattarella ha quindi ribadito, come già in passato, che non vi è altra scelta al di fuori del multilateralismo. Bisogna battersi contro "resistenze che, mascherate con il rilancio di polverose parole d'ordine nazionalistiche, sono inevitabilmente causa di tesioni, crisi, povertà". L'Italia può dire la sua, visto che presiede il g20 e copresiede la Conferenza delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici Cop26.
Tre sono le parole chiave in questo contento: la persona, il pianeta, la ripresa economica.
Legandole tra loro si può superare "la drammatica condizione sanitaria". In secondo luogo "porre rimedio a una crisi economica senza precedenti". Infine, "gettare le fondamenta per il domani", con una gestione "sostenibile dell'ambiente". L''Europa, che deve essere al cnetro di questo rilancio, "ha saputo nelle scorse settimane assumere un ruolo trainante assumendo l'obiettivo di un taglio delle emissioni pari al 55 per cento entro il 2030, puntando alla neutralità per il 2050. L'Italia ospiterà il vertice mondiale della salute. Un'occasione unica per lanciare un messaggio di coesione, di unità e di fattiva collaborazione".