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E' necessario proteggere di più gli anziani nelle RSA

Scritto da Carlo Borghetti.

Carlo BorghettiIntervia a Carlo Borghetti del Fatto Quotidiano.

La mia proposta sulla necessità di fare tamponi ogni 5 o 6 giorni agli anziani in RSA per scovare i positivi (anche asintomatici) e poterli mettere in sicurezza, oggi è riportata anche sulle pagine nazionali del Fatto Quotidiano. Gli ospiti delle case di riposo sono le “vittime perfette del virus”, perché sono anziani, cronici, pluripatologici e vivono in comunità: loro vanno protetti in modo speciale! Per questo ho chiesto alla Regione Lombardia uno specifico Piano regionale per le RSA, in 8 punti, che sarà messo ai voti martedì in Consiglio regionale.

Intervista (file PDF)»

Respinti gli anziani in ospedale: 300 casi in Lombardia

l tam tam preoccupato tra le case di riposo lombarde, correva da alcune settimane: "Per i nostri anziani positivi al Covid, e con sintomi, si stanno chiudendo le porte degli ospedali". Tanti segnali c'erano già. Come quello arrivato dall'Ospedale di Circolo di Varese, che aveva invitato i vertici delle Rsa a provvedere il più possibile al loro interno all'assistenza dei degenti contagiati. O come quello del direttore generale dell'Ars Città metropolitana di Milano, Walter Bergamaschi, che nel corso di un audizione con i consiglieri del Comune ha spiegato che "si sta esaurendo la possibilità di trasferire negli ospedali gli ospiti di queste strutture, perché la pressione è tale che la disponibilità e modesta. Stiamo lavorando in sinergia con le Rsa per definire dei livelli di rischio differenziati". In realtà già ora non c'è più posto, negli ospedali pubblici, per gli anziani contagiati: vengono respinti. La conferma è arrivata ieri dallo stesso assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera. "Già300 anziani non sono stati accettati", ha detto durante l'incontro dell'Osservatorio sulle Rsa, riunito in videoconferenza dopo otto mesi dall'ultima convocazione (presenti, le associazioni delle case di riposo e i sindacati).
"A fronte dei diversi focolai che stanno ricomparendo - spiega Antonio Sebastiano, direttore dell'Osservatorio sulle Rsa della Liuc Business School - già da un po' di tempo non più facile per il personale delle case di riposo curare gli ospiti positivi. La situazione varia da territorio a territorio, ma non è semplice farli ricoverare in un ospedale".
Quando va bene a qualcuno capita di essere trasferito a oltre 200 chilometri di distanza.
Proprio come è accaduto a un anziano di una Rsa del Mantovano, mandato nell'ospedale di Lecco. Ma può succedere anche di non trovare posto. Come sta succedendo sempre più spesso, specie negli ultimi giorni, a fronte di situazioni di forte pressione dei pronto soccorso e dei reparti Covid degli ospedali lombardi.
Già in giugno, Regione Lombardia aveva revocato la disposizione con la quale nel pieno dell'emergenza di primavera aveva bloccato il ricovero degli over 75 con più patologie provenienti dalle case di riposo. Ma la pressione sugli ospedali è tale che sono proprio gli anziani, ancora una volta, a pagare il prezzo più alto. Vale a dire "le vittime perfette del virus", come le definisce Carlo Borghetti (Pd), vice presidente del Consiglio regionale. Borghetti ha presentato una mozione chiedendo un piano regionale di sostegno alle case di riposo. "E inutile sommergere le strutture di malie protocolli', dice.
"Dobbiamo prevedere screening con i tamponi ogni 5 o 6 giorni. Anche perché ci sono pure anziani asintomatici. E se non vengono isolati fatalmente infettano gli altri degenti e il personale". Quanto alla grave crisi finanziaria in cui versano le case di riposo lombarde, il presidente Attilio Fontana e l'assessore Gallera si preparano a mettere a punto una legge per garantire alle Rsa, anche nel 2021, lo stesso budget di quest'anno, nonostante i tanti posti letto liberi. "Vogliono adesso la copertura di una legge- osserva Borghetti -per fare una cosa che doveva essere fatta mesi fa".
"Ora - dice il segretario regionale dello Spi-Cgil, Valerio Zanolla - dovremo manifestare: le persone anziane devono essere tutelate': E dire che solo a Milano, come ha spiegato lo stesso Bergamaschi, la ripresa dei contagi nelle case di riposo ha già portato la percentuale degli infettati al 3% del totale degli ospiti (più frequenti, ha aggiunto lo stesso Bergamaschi, sono i casi dei positivi nei centri diurni e in quelli per i disabili).
Significa circa 400 anziani, dato che i degenti totali sono 13.900. Altri numeri certo rispetto a quelli della prima ondata, e della "strage dei nonni". Ma dalla riunione dell'Osservatorio regionale sulle Rsa, ieri, sono emersi drammaticamente anche altri numeri. Nella sola provincia di Varese i malati sarebbero il 60% del totale degli ospiti delle case di riposo.

Per seguire l'attività di Carlo Borghetti: sito web - pagina facebook

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