Stampa

La crisi Covid costa 700 milioni al Comune di Milano

Scritto da Il Giorno.

MilanoArticolo del Giorno.

I conti del Comune sono ancora in rosso e potrebbero peggiorare, alla luce della nuova misure anti-coronavirus: coprifuoco dalle 18. Nella relazione aggiornata al terzo trimestre del 2020 firmata dal direttore del settore Bilancio e Partecipate di Palazzo Marino, Roberto Colangelo, la crisi da Codiv-19 viene quantificata in 700 milioni di euro di minori entrate per l’amministrazione quest’anno, risorse recuperate solo in parte (581 milioni di euro) dai fondi stanziati dallo Stato per i Comuni, dai tagli alle spese degli assessorati e da altre correzioni del bilancio.
Risultato: per far quadrare i conti, il Comune sarà costretto ad attingere a 119 milioni di euro di avanzi di amministrazione relativi al 2019. Ma questa è solo una stima che si ferma al 30 settembre. I conti, vista la seconda ondata di contagi e i nuovi provvedimenti adottati, potrebbero peggiorare, tanto che nella relazione si ricorda che gli avanzi di amministrazione 2019 ammontano a 162 milioni di euro. Il documento, allegato a una delibera sulla "variazione degli stanziamenti" che sarà discussa domani in Consiglio comunale, è una previsione che guarda soprattutto alla delibera sugli equilibri di bilancio che l’assemblea di Palazzo Marino dovrà approvare entro il 30 novembre.
La relazione, oltre a indicare 700 milioni di euro di minori entrate nel 2020, indica anche le singole voci in calo: meno 45 milioni di euro dalla tassa di soggiorno; -35 milioni di euro dall’Imu; -289 milioni di euro dal trasporto pubblico locale (crollo dei biglietti Atm); -81 milioni di euro dai dividendi ordinari e straordinari della Sea, la società controllata dal Comune che gestisce gli hub di Linate e Malpensa; -148 milioni di euro di multe da Codice della strada; -23 milioni di euro dalla Cosap, il canone di occupazione suolo pubblico. -14 milioni di euro dall’Area C.
Il Comune, per adesso, ha recuperato 581 milioni di euro: 396,3 milioni grazie a fondi stanziati dal Governo, 56 milioni di euro dal taglio delle spese degli assessorati, il resto dalla riduzione dello stanziamento dei Fondi crediti di dubbia esigibilità (113 milioni) e dalla rinegoziazione dei mutui (14,4 milioni). Il buco è di 119 milioni, da colmare con gli avanzi 2019.
Pin It