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La questione politica cattolica negli anni 20 del duemila in Italia

Scritto da Alessandro Del Corno.

Alessandro Del CornoIntervento di Alessandro Del Corno
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Dopo la fine della Prima Repubblica, (le altre, non sono mai veramente iniziate) e con essa, l’esaurinento storico dell’unità politica e partitica dei cattolici italiani, si è passati più o meno gradualmente ad una presenza degli stessi, in un quadro molto più pluralista che di certo è stato uno dei fattori principali della regressione civile e culturale del nostro Paese. Oggi, invece, siamo in una fase storica, dove molti cattolici più o meno praticanti, sono attratti culturalmente, prima ancora che politicamente, dal forte messaggio sovranista, nazionalista e populista.
Perché?
Le ragioni, sono più articolate di quanto possa sembrare, ma di certo, rappresenta un dato di fatto che, ha fatto “gridare” qualcuno, ad uno scisma dolce e strisciante nella Chiesa di Bergoglio.
Insomma, l’affermarsi in non pochi ambiti della Comunità cattolica, di un modo di sentire diverso tra uomini di chiesa e fedeli, rispetto ai problemi complessi del nostro tempo.
Ma mentre gli uomini di chiesa, almeno in una loro parte preponderante, afferma appunto la complessità dei problemi, in primis, quello dell’immigrazione, ispirandosi certamente al messaggio evangelico, molti fedeli, prediligono, anche con paure motivate, un messaggio molto più semplice e diretto di stampo populista.
Tali accadimenti, non sono altro che una riproposizione storica in forme diverse che si potrebbe semplificare con il fatto che l’arretramento, o meglio dire, l’irrilevanza, anche in forma moderna( il cattolicesimo sociale è altra cosa, in quanto ripiegato quasi completamente, in modo pur lodevole nel No Profit) del cattolicesimo democratico, ha spianato la strada ad un’uscita a destra dei cattolici, attratti dai nazionalismi, sovranisni e populismi ed in tale contesto, per un breve periodo anche dalla sirena dei 5 Stelle.
In questo scenario, s’impone, prima che sia troppo tardi, la necessita’ di una riconoscibilità nei valori e nei contenuti della cultura del cattolicesimo democratico, declinata in forma moderna, anche in soggetti di pluralità culturale e mi riferisco soprattutto al Pd, la cui nascita, avrebbe dovuto essere anche il riconoscimento visibile in esso della migliore tradizione dei cattolici democratici e popolari.
Oggi, non è più così( ma mi chiedo, se lo è mai stato veramente??) e non è un caso, l’ostentazuone di rosari dalle parti dei nazionalisti, perché comprendono che quello è un potentissimo segno, prima ancora che religioso, identitario e culturale che fa presa in tanti cattolici, visto il vuoto di cui sopra.
Non sarà certo con il ripetuto e sterile invito da parte di alcune gerarchie di chiesa ai cattolici d’impegnarsi in politica, senza la presenza di alcun punto di riferimento partitico e politico visibile anche plurale che, si ricostruirà il miglior antidoto al cattolicesimo nazionalista.
È giunto il momento di riflettere su tale dato, al di qua’ ed al di là del Tevere, prima che la storia, ancora una volta, s’incarichi di fare rima con se’ stessa.
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