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Referendum, elezioni regionali, economia, ripresa

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli Intervento di Franco Mirabelli in tv a 7Gold (video).

Il Partito Democratico, alla Camera dei Deputati, nell’ultima lettura del testo della legge per la riduzione dei parlamentari ha votato a favore perché quel voto è stato collegato anche ad un accordo di Governo che prevede non solo la riduzione del numero dei parlamentari che, per come è nata, sembrava più una scelta antipolitica ma che ora collegata ad una serie di riforme che stiamo facendo - dalla riforma della legge elettorale, all’abbassamento a 18 anni per votare anche al Senato fino alla revisione delle rappresentanze regionali - credo che rientri in un ragionamento che abbiamo sempre fatto sulla necessità di rendere più efficienti le istituzioni.
Decideremo lunedì con la Direzione ma credo che il Partito Democratico, in questo contesto e collegando la riduzione di parlamentari ad una serie di altre riforme, darà indicazione di voto positiva.
Si vota anche per le elezioni regionali e ci sono Regioni importanti e, quindi, è evidente che l’esito di quel voto avrà ripercussioni politiche. Oggettivamente non credo che in questo momento il voto delle elezioni regionali possa essere collegato ad un giudizio sul Governo, anche perché purtroppo nella maggioranza delle Regioni in cui si vota, le forze della maggioranza che sostengono il Governo si presentano divise.
Il voto degli italiani conta e pesa sempre e poi dovremo fare delle riflessioni, però, credo che il Governo stia lavorando bene per affrontare la pandemia e per affrontare la ripresa e, quindi, non credo che si voti su questo e, a meno che ci siano dati oggi non prevedibili, non penso che ci siano ripercussioni sul Governo.

È evidente che la ripresa di settembre comporta una serie di problemi per cui bisogna fare una serie di scelte che non sono facili e non sono scontate. Stiamo vedendo, però, che in tutto il mondo questo è un grande problema, a partire dalla riapertura delle scuole.
Mi pare che si stia lavorando e credo che, con la collaborazione di tutte le istituzioni, si possa fare in modo che i nostri ragazzi tornino a scuola in sicurezza.
Si stanno già facendo molte cose: si stanno cominciando a fare tamponi e esami per gli insegnanti, i banchi stanno arrivando, si stanno facendo scelte sul trasporto pubblico per fare in modo che venga utilizzato in sicurezza.
Mi pare che si stia facendo bene anche in molti Comuni, come ad esempio a Milano, rispetto alla sottolineatura della necessità di fare in modo che non tutti vadano a scuola nello stesso orario proprio per non caricare il trasporto pubblico di un eccesso di affluenza, come avveniva prima nelle ore di punta.
È evidente che stiamo affrontando un problema assolutamente nuovo e non è semplice affrontarlo.
L’unica cosa che non serve credo che sia fare polemiche politiche e agitare i problemi.
Sarebbe bello se, su questa questione, lavorassimo tutti insieme per dare alle famiglie la tranquillità di mandare i ragazzi a scuola e di sapere che i ragazzi possono andare a scuola in sicurezza.

L’allerta è massima sulle questioni economiche e sociali. Sulla cassa integrazione e i sussidi si è fatto un grandissimo sforzo. Ci sono, comunque, casi in cui i sussidi non sono arrivati o la cassa integrazione non è stata richiesta dalle aziende che andrebbero affrontati individualmente.
Lo sforzo che sta facendo il Paese è grandissimo.
Abbiamo appena fatto un decreto ad agosto per rinnovare la cassa integrazione e il blocco dei licenziamenti fino a fine dicembre. È evidente, però, che questo non può rappresentare una soluzione all’infinito: bisogna sostenere le aziende e sostenere il lavoro.
Gli ultimi dati dicono che le imprese stanno ricominciando a lavorare.
In questi mesi abbiamo fatto alcune scelte.
Ieri in Commissione al Senato abbiamo finito di votare il Decreto Semplificazioni che introduce una serie di norme che dovrebbero facilitare il lavoro, facilitare gli appalti, facilitare gli investimenti sulle infrastrutture; velocizzare con la digitalizzazione i rapporti tra imprese e Pubblica Amministrazione ma soprattutto tra cittadini e Pubblica Amministrazione, rendendo meno burocratico il Paese e, quindi, creando più opportunità di costruire impresa e lavoro.
Abbiamo investito sia sugli ammortizzatori sociali, cioè cassa integrazione e sussidi, che sulla ripresa. Il superbonus del 110% sta rilanciando il settore dell’edilizia.
È evidente, però, che la strada per uscire è lunga.
Noi abbiamo una grande sfida che è il Recovery Fund, che rappresenta un’occasione straordinaria, in quanto sono 120 miliardi che possono essere prestiti o soldi a fondo perduto che devono essere spesi per garantire un futuro al Paese. Questo vuol dire digitalizzazione, economia verde, investimenti sulla ricerca e sull’innovazione. Questa è la sfida che ha di fronte il Paese e che ha di fronte il Governo, cioè come spendere questi soldi per garantire più occupazione e per migliorare la qualità della vita del Paese.

Il rischio di tensioni rimane. Il covid non è colpa di nessuno. Abbiamo cercato e stiamo cercando di gestire la situazione nel migliore dei modi e cercando di non lasciare nessuno da solo. I provvedimenti che accennavo prima vanno tutti in questa direzione. A questi si aggiungono il reddito di emergenza per le persone maggiormente in difficoltà, i contributi dati ai Comuni per sostenere le persone indigenti.
È evidente che dobbiamo continuare a fare questo sforzo. Più saremo bravi a farlo, più saremo bravi ad evitare che le persone si sentano da sole e più lavoreremo per evitare tensioni sociali in cui la crisi potrebbe sfociare. Il punto non è agitare il rischio di tensioni sociali ma cercare di affrontare i problemi e risolverli per evitare che le tensioni sociali esplodano.

Domani in Senato voteremo definitivamente il Decreto Semplificazioni, poi il testo passerà alla Camera dei Deputati. È un decreto importante per tante ragioni. Intanto serve a velocizzare gli appalti e le opere pubbliche, dando la possibilità in particolare ai Comuni e alle Regioni di saltare dei passaggi e semplificare le gare per fare in modo che le opere pubbliche vengano fatte presto e che si possano mettere in campo subito molti miliardi e questo vuol dire molto lavoro che si può mettere in campo.
Sono contento che questa operazione di velocizzazione la facciamo senza ridurre né le tutele per l’ambiente né le regole per garantire la legalità.
Credo che sarà una cosa che funzionerà.
Inoltre, nel testo c’è tutta una parte che consente di migliorare la qualità delle nostre città, consentendo che l’abbattimento e la ricostruzione di edifici fatiscenti possa avvenire considerandoli come semplici ristrutturazioni, quindi, con norme urbanistiche meno complicate e consentendo i lavori in maniera più spedita.
Questo provvedimento, insieme al superbonus del 110% per chi ristruttura, può consentire di aprire tanti cantieri per fare in modo che le nostre città migliorino.
C’è poi tutta una parte di norme che riguarda la digitalizzazione per cui si creano le condizioni per cui il rapporto tra i cittadini e la Pubblica Amministrazione sia rapido: si possa accedere ai certificati in pochi minuti con l’informatica, si diffonda la rete su tutto il territorio nazionale.
Ci sono poi anche una serie di norme che riguardano l’ambiente e la green economy.

Video dell’intervento»

Per seguire l'attività del senatore Franco Mirabelli: sito web - pagina facebook

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