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Il Decreto Semplificazioni può una mano al Paese per ripartire

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli Intervento di Franco Mirabelli a NSL Radio (video).

Il Governo tiene e credo che il passaggio di discussione notturna del Decreto Semplificazioni ne sia un’ulteriore conferma.
Mi pare che sia normale che in una maggioranza, soprattutto se composta da forze politiche che si sono presentate come avversarie alle elezioni, si discuta.
Nella notte è successo ciò che è normale che succeda quando si discute di un provvedimento così importante come il Decreto Semplificazioni, che produrrà effetti sui prossimi anni per tutto il Paese.
È giusto che ci sia una discussione di merito ed è giusto che si approfondiscano i temi.
Credo che sia importante aver approvato un decreto che riduce i tempi per la Pubblica Amministrazione, introduce misure sulla digitalizzazione, consentendo di avere un rapporto più veloce con i cittadini; velocizza gli appalti senza mettere in discussione le misure che sono in campo per garantire la legalità, a partire dalle certificazioni antimafia.
Credo che si sia trovata un’ottima sintesi e il provvedimento può dare davvero una mano al Paese per ripartire.
Il tweet di approvazione di Renzi è la conferma che abbiamo lavorato tutti a questo decreto.
È un decreto che fa partire molte opere, darà molto lavoro, ci sono norme per velocizzare i tempi della Pubblica Amministrazione, c’è la modifica del reato di abuso d’ufficio che è fondamentale se si vuole che i dirigenti della Pubblica Amministrazione si assumano la responsabilità fino in fondo di dare il via libera ai progetti e, quindi, ai lavori.
Penso, quindi, che Renzi abbia fatto bene a sottolineare la positività di questo decreto.
Le opere che si avvieranno saranno molte e nei prossimi giorni arriverà anche il DPCM che stabilirà quali sono le grandi opere che, per essere fatte più velocemente, avranno un Commissario straordinario designato dal Governo.

Il lavoro in Senato sugli emendamenti»
Gli emendamenti sul tema degli appalti»

Rispetto alla questione delle alleanze, è evidente che partiamo da posizioni molto diverse da M5S in molte Regioni e molti Comuni.
Credo, però, che questa esperienza di Governo ad ogni passaggio riavvicini le posizioni e allontani le diffidenze reciproche e ci possa consentire di ragionare su un’alleanza da trasferire anche sulle elezioni regionali e sulle comunali. Anche perché, se davvero vogliamo contrastare il centrodestra, abbiamo bisogno che la coalizione di Governo, che sta faticosamente ma sempre più spesso trovando una sintesi, dia il segno ai cittadini che non è una cosa fatta per chissà quali motivi ma perché realmente può consentire di dare risposte ai problemi.

Il sistema istituzionale americano è molto diverso dal nostro.
In ogni caso, sono i cittadini che confermano o meno la fiducia a chi ha governato e, quindi, non esiste un sistema che per più di una legislatura garantisca che ci sia sempre la stessa conduzione.
C’è, invece, un tema di cultura politica: nel nostro Paese dobbiamo uscire dall’idea per cui chi arriva dopo deve distruggere quello che è stato fatto prima.
Credo che ci sia un terreno comune che riguarda l’interesse del Paese e vada preservato.
L’idea che alcuni settori, come ad esempio la scuola, ad ogni cambio di Governo o di legislatura possano subire dei cambiamenti radicali non consente di costruire ciò di cui abbiamo bisogno, cioè i programmi a lungo termine.
Non penso, però, che questo si risolva con escamotage istituzionali o delle soluzioni tecniche: questa è una cultura politica che privilegia l’interesse del Paese e credo che si debba affermare.
Lo vediamo anche con il Decreto Semplificazioni: ancora non è stato presentato e già il leader dell’opposizione ha detto che non va bene. Il decreto rappresenta anche alcune delle esigenze che l’opposizione ha espresso nei giorni scorsi, però, tutto viene interpretato come se fosse una partita di calcio tra tifoserie.
Milano è cresciuta molto in questi anni anche perché c’è stata la capacità di una classe dirigente che, anche con il cambio delle amministrazioni, ha scelto di proseguire un progetto di trasformazione della città che, a partire da Expo, ci ha portato ad essere una metropoli interessante e internazionale.
Credo che questo modello si debba e si possa trasferire a tutto il Paese.

Video dell’intervento»

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