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Perché si sono fermate le comunicazioni tra DAP, Procure Antimafia e magistratura di sorveglianza

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli Intervento di Franco Mirabelli durante l'audizione in Commissione Antimafia del presidente della prima Commissione del Csm, Sebastiano Ardita (video).

Ringrazio Sebastiano Ardita per la relazione svolta in Commissione Antimafia e per aver sottolineato una dimensione che spesso nella nostra discussione che si perde, cioè quella che riguarda la condizione carceraria, il degrado di molte carceri del Paese, le scarse condizioni di civiltà e di umanità in cui versano molte carceri e in cui si trovano molti detenuti e penso che questa sia una cosa importante che la politica debba recuperare. Questo, oggettivamente, non è solo un problema dei detenuti ma è un problema per tutti coloro che operano in carcere.
È testimonianza di questo anche la vicenda della recente rivolta nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Chi conosce quel carcere sa che lì sono tutti vittime, al di là delle singole vicende di cui si occuperà la magistratura: non c’è l’acqua potabile ma la portano con le autobotti e le condizioni di vita all’interno sono veramente drammatiche, per cui è più facile che si creino situazioni come quella che abbiamo visto, e lo dico senza giustificare la rivolta.
Avrei tre domande per Sebastiano Ardita.
La prima domanda riguarda il fatto che mi pare che ci sia una condizione, è stata citata una circolare del 2007 nell’audizione, per cui la gestione dei detenuti dell’alta sicurezza e del 41 bis sia sempre stata fatta dal DAP in un rapporto stretto, quasi quotidiano, con la Direzione Nazionale Antimafia e con le Procure Antimafia, nel senso che c’è sempre stata un’informazione costante su quello che succedeva a ciascuno di quei detenuti. Questa è la lettura che abbiamo dato noi.
Da quello che è successo, però, è evidente che quel percorso si è interrotto.
Se noi oggi ci troviamo nella condizione di aver fatto un decreto che impone ai magistrati di sorveglianza di chiedere il parere alle Procure vuol dire che i pareri che prima arrivavano, grazie al ruolo di comunicazione che riusciva a svolgere il DAP, non arrivano più. E io penso che questo sia uno dei temi che ha originato l’eccessiva messa agli arresti domiciliari di persone che si trovavano detenute in alta sicurezza.
La mancanza di un rapporto tra la Direzione Antimafia e i magistrati di sorveglianza che mi sembra fosse garantito dalle informazioni che passava il DAP, quindi, mi pare alla base di ciò che è successo e mi piacerebbe capire quando si è interrotto questo percorso virtuoso.
Mi hanno detto che il percorso si è interrotto quando se n’è andato un collaboratore che se ne occupava e nessuno ha preso il suo posto.
Sarebbe, quindi, interessante capire questo perché è uno degli elementi della nostra riflessione.
La seconda domanda è legata a questa.
Premetto che non ho seguito la sua intervista di Ardita a “Non è l’Arena”.
Intuisco quale possa essere il pensiero di Ardita per le cose che ha detto sulla situazione carceraria, però, io non credo che, in questa vicenda, il tema sia che è stata fatta una circolare per dire che bisognava salvaguardare i detenuti a rischio di fronte all’epidemia. Se mai, il problema è come lo si è fatto e che si è fatta la scelta di non cercare soluzioni diverse dagli arresti domiciliari per le persone che erano detenute in alta sicurezza.
Vorrei capire se Ardita comunque avrebbe fatto una cosa di questo genere nell’interesse della salute dei detenuti all’interno del carcere o come lo avrebbe fatto.
L’ultima cosa che vorrei chiedere esula un po’ dall’inchiesta in corso ma ci tengo perché penso che la Commissione Antimafia debba fare una riflessione anche su questo.
Vorrei chiedere, quindi, ad Ardita se non pensa che 700 detenuti al 41bis siano troppi.
Escludo che ci siano 700 capi mafia nel Paese: non vorrei, quindi, che il 41 bis sia diventato più uno strumento per rendere la pena più dura invece che essere lo strumento che era stato concepito all’inizio per impedire che ci fosse una comunicazione esterna da parte dei boss.
Questa era l’altra questione su cui mi interessava un’opinione.

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