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Devo finire il mio lavoro a Milano

Scritto da Giuseppe Sala.

Giuseppe SalaEntrare nel governo Conte, se il premier glielo chiedesse? "No, io devo completare il lavoro a Milano. Sono convinto, mettendo da parte il nostro modo di essere milanesi che ci sentiamo al centro del mondo, che la ripresa deve ripartire da Milano e vedo già dei segni, anche se è la strada è molto difficile, quindi è necessario e sono ben felice di essere il sindaco di Milano e rimanere a fare il sindaco".
Così Beppe Sala, ospite della trasmissione 'Otto e mezzo' ha risposto alla domanda di Lilli Gruber che gli ha chiesto se fosse pronto a entrare nel governo nel caso glielo avesse chiesto il premier Conte.
E ancora, alla domanda su una sua possibile ricandidatura: "Oggi abbiamo altre priorità a cui pensare e non serve dirlo adesso, è certamente possibile anche probabile che io mi ricandidi ma voglio pensarci con calma e lo dirò dopo le vacanze. Voglio aspettare il momento giusto per dirlo, dopo le vacanze estive, perché adesso sono cosi stanco che magari potrebbe venire la tentazione di dire 'non ce la faccio più'", ha aggiunto. In ogni caso il sindaco ha detto che continuerà a fare politica, "suppongo di si", ha spiegato.
Parlando di un ipotetico rimpasto di governo il sindaco Sala non ha fatto nomi ma ha rinnovato il suo "invito al presidente Giuseppe Conte ad avere accanto le persone più capaci, con un curriculum di vita vissuta dal punto di vista professionale e politico perché arriverà una tempesta in autunno".
Il sindaco di Milano ha avuto parole positive per l'azione del governo: "Il mio giudizio su Conte fino a oggi è buono, mi pare che abbia annunciato i temi giusti. In un momento come questo servono decisioni rapide e non è facile il confronto con parti sociali e opposizioni, perché poi va a finire che rimarremo in questa situazione per parecchi mesi, non credo che ci sia tutto questo spazio per mille mediazioni". E ha concluso: "Mi rimane una curiosità: quando Conte dice che convocherà le parti sociali per un confronto lo farà avendo già in tasca un piano da discutere o vuole costruirlo assieme? Spero che abbia già una traccia di piano altrimenti rischia di diventare un brain storming".
E ancora, ha spiegato di aver cancellato l'ordinanza sul divieto di vendita di alcolici da asporto dopo le 19: "Quando vedi i cosiddetti gilet arancioni o le scene di ieri a Roma, come faccio a dire ai ragazzi voi rimanete in casa? O facciamo tutti la nostra parte con le stesse regole, o non è che i più forti si possono permettere di tutto e chi è più indifeso, come i giovani paga pegno", ha concluso.
Fonte: Repubblica.

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