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Carceri: maggior uso di domiciliari e telefonate

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli Intervista a Franco Mirabelli di Avvenire.

Una semplificazione del ricorso agli arresti domiciliari, anche in assenza di Braccialetto elettronico per i casi di pene residue inferiori a 30 giorni, colloqui telefonici e video quotidiani e più lunghi, semilibertà e licenze premio che possono avere durata fino al 30 giugno 2020 e differimento sempre fino a quella data per l'esecuzione della pena. Tutto, insomma, per evitare che le carceri italiane sovraffollate si trasformino in «polveriere». Non «si tratta di liberare nessuno - dice il vice capogruppo dem a Palazzo Madama Franco Mirabelli - ma di utilizzare al meglio strumenti come gli arresti domiciliari e le licenze per buona condotta».
Il senatore dem, infatti, è primo firmatario di alcuni emendamenti al dl Cura Italia per gestire l'emergenza sanitaria da Covid-19 nelle carceri. In particolar modo le modifiche al decreto che, insieme ai colleghi di partito Cirinnà, Valente e Rossomando, chiedono sono innanzitutto il ricordo agli arresti domiciliari con pena residua fino a 12 mesi (non sei), telefonate con i familiari più frequenti cioè una volta al giorno per venti minuti (non dieci minuti alla settimana), licenze premio e semilibertà concesse ove il magistrato di sorveglianza non ravveda motivi ostativi fino a fine giugno.
Stessa data in cui è fissato il differimento dell'ordine di esecuzione della pena inferiore a 4 anni e la consegna delle istanze per i nuovi ingressi in carcere.
Sempre sul fronte "Cura Italia", poi, il governo ha presentato un pacchetto di emendamenti per assorbire i precedenti decreti già varati per fronteggiare l'emergenza coronavirus.

Per seguire l'attività del senatore Franco Mirabelli: sito web - pagina facebook

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