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Mettere in sicurezza personale e ospiti di RSA

Scritto da Emilia De Biasi.

Emilia De BiasiCommento di Emilia De Biasi.

Esiste una strategia di prevenzione anche durante un’epidemia: non si può pensare che l’ospedale è il ricovero siano le uniche soluzioni. Non lo erano prima non lo sono ora. E allora prima che sia troppo tardi la Regione attrezzi quella medicina di territorio così dimenticata.
Iniziamo dai tamponi per tutto il personale sociosanitario, ai medici di medicina generale, alle persone che lavorano nelle RSA. Estendiamo il tampone alle persone più a rischio, a quelle che per esempio sono in casa con una persona positiva: ricordo che non tutti vivono in spazi tali da consentire la convivenza in stanze diverse, e perciò si attrezzino luoghi dedicati, anche come forma di prevenzione del rischio di crisi respiratorie per persone fragili, in casa, da soli.
Credo sia possibile utilizzare più dei 22 laboratori dichiarati dall’Assessore Gallera, così da ampliare le possibilità di analisi dei tamponi e accorciarne i tempi.
Evitare nuovi contagi significa anche non trasformare luoghi di assistenza in potenziali bombe epidemiche e perciò si proceda alla messa in sicurezza del personale delle RSA e si monitorino gli ospiti.
Ma soprattutto che non venga in mente a nessuno di usare le RSA come ricovero per le persone a rischio o in riabilitazione post ricovero.
Abbiamo bisogno di diversificare gli interventi, non di unificare le occasioni di contagio.

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