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Questo momento di allarme sia occasione favorevole

Scritto da Mario Delpini.

Mario DelpiniArticolo del Corriere della Sera.

«Questo inizio di Quaresima, così strano, senza messa, senza ceneri, senza prediche» è un «momento favorevole». È il messaggio di speranza che l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, manda a chi segue dalla televisione, in diretta su Rai 3, la messa della prima domenica di Quaresima, celebrata nella cripta del Duomo senza fedeli a causa delle ordinanze cautelative per contenere i contagi da Coronavirus. «Questo momento di allarme e di malumore, di strade quasi deserte e di attività rallentate proprio nella città frenetica, questo è il momento favorevole» ha detto Delpini nell’omelia esprimendo vicinanza verso chi «vive male questo momento» e verso «coloro che sono preoccupati per i loro cari, per i programmi di studio, di lavoro che sono saltati, per gli affari che sono sfumati».
«Non c’è niente che possa sostituire la partecipazione corale all’assemblea domenicale - ha proseguito l’arcivescovo -. Ma in questo momento in cui non è senza pericolo radunarsi in assemblea è possibile dedicare lo stesso tempo che si dedicherebbe alla messa al silenzio, alla meditazione della Parola di Dio, alla preghiera», ha spiegato ai fedeli Delpini. Un momento particolare quello di questa Quaresima di restrizioni e timori che l’arcivescovo di Milano si augura possa essere occasione «per cercare la riconciliazione, praticare il buon vicinato, spezzare il pane con l’affamato, per farsi vicini a coloro dai quali tutti si allontanano». In sostanza, «per diventare saggi» e «se abbiamo tempo perché sono interrotte o ridotte le attività ordinarie, possiamo evitare lo sperpero». Anche quello di parole inutili: «se abbiamo parole, invece di parlare dell’unico argomento imposto in questo momento, possiamo usarle per dire parole buone, per dire parole intelligenti, sagge, costruttive», ha concluso Delpini.
Caratteristiche della «gente di questa terra» sono «la fiducia nella provvidenza, la ragionevolezza, il buon senso e l’operosità efficiente. Il messaggio credo debba essere questo: siccome si è oscurata la fiducia nella provvidenza, confuso il buon senso ed è rimasta un’operosità che diventata agitazione nevrotica» serve «recuperare la fiducia nella provvidenza, la ragionevolezza. Cosi le nostre azioni avranno capacita di far fronte a problemi e di trovare le soluzioni».
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