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La mappa della Resistenza di Milano

Scritto da La Repubblica.

Milano
Articolo di Repubblica.

Ci sono le lapidi per i partigiani singoli e per quelli dell'Atm, per i caduti di guerra e per i dissidenti politici in carcerati, per i fucilati all'Arena, i martiri antifascisti di piazzale Loreto e gli ebrei deportati. Ci sono le Pietre d'inciampo, ci sono le targhe collettive e le lapidi poste in luoghi significativi della città che ha fatto la Resistenza, morendo per la libertà. Ci sono tante guide di Milano, ma quella che sarà presentata lunedì sera al centro di via Scaldasole non è una normale carta per turisti, anche se ne ha tutto l'aspetto, ma una mappa per chi ha a cuore i "Percorsi della Memoria all'interno del centro storico di Milano".
C'erano state delle prove in passato, ma quella che è stata stampata in duemila esemplari che verranno regalati ai cittadini del Municipio 1 è la prima vera mappa ufficiale che riporta dove sono 33 lapidi messe per milanesi morti nella lotta contro il nazifascismo; 17 Pietre d'inciampo - ma mentre la mappa andava in stampa l'artista tedesco Gunter Demnig ne ha poste altre cinque - per deportati politici e per motivi religiosi; 9 targhe che ricordano eventi collettivi e 5 che sono poste davanti a luoghi simbolo. Come l'Hotel Regina di via Silvio Pellico - sede delle Ss e della Gestapo - o il carcere di San Vittore dove "tra l'8 settembre del '43 e il 25 aprile del 45 centinaia di italiani subirono umiliazioni, patimenti e torture" con "un'ala riservata agli ebrei che da qui venivano mandati ai campi di sterminio".
È molto completa la mappa pensata da Francesca Castelbarco, consigliera del Municipio 1, presidente dell'Anpi della zona 1 ed esponente della sezione Pd Aldo Aniasi di corso Garibaldi. Un lavoro lungo e complicato (progetto grafico di Roberto e Carlotta Maderna) iniziato da tanto tempo in collaborazione con le associazioni dei partigiani e dei deportati che ruotano attorno ad Anpi, Aned, con il patrocinio del Comune e l'incoraggiamento del sindaco Beppe Sala. Carta alla mano, i milanesi hanno adesso uno strumento che non è solo uno stradario, ma anche una guida ragionata piena di notizie e biografie poco note, ma così forti da far venire le lacrime agli occhi. E sono tutte da leggere anche le biografie di coloro che hanno avuto una Pietra d'inciampo. "Sarebbe bello se l'anno prossimo si pensasse a fare una mappa di tutta la città e se si potesse aggiornarla anno per anno con le nuove Pietre d'inciampo che verranno poste in futuro", già sognano Francesca Castelbarco e Marco Steiner.
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