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L'ex brigatista Raimondo Etro

Scritto da Alessandro Del Corno.

Alessandro Del CornoNell’autunno del 1977, un giovane, veniva incaricato da parte della Colonna romana delle brigate rosse, di fare la cosiddetta “inchiesta” su una figura politica molto importante.
Espletare l’inchiesta, consisteva nel pedinare e raccogliere informazioni su tale personalità e sui suoi movimenti quotidiani, sia di natura personale, professionale che politica.
Tale compito, doveva anche verificare gli spostamenti a piedi ed in auto della figura individuata e se avesse un sistema di protezione e di quante persone fosse formato.
Quel giovane, si chiamava Raimondo Etro, facente parte del nucleo storico delle br e quella personalità politica che doveva pedinare per giorni e giorni, anche per mesi, si chiamava Aldo Moro, accompagnato dagli uomini della sua scorta.
Quella “inchiesta”, così zelantemente eseguita da quel giovane, sfocio’ nella primavera del 1978 nell’agguato di via Fani, con la tragedia che sappiamo.
Nella trasmissione di Giletti di domenica sera, il sig. Etro, beneficiario del Reddito di cittadinanza, a seguito di un dibattito animato sulla materia, dichiarava che era meglio, avere le mani sporche di sangue che di acqua, e per questo, veniva giustamente cacciato dalla trasmissione.
Che dire?
Sono d’accordo con Lui, quando sosteneva poco tempo fa che, si sentiva come tanti altri terroristi, beneficiato dallo Stato, nonostante gli stessi, avessero compiuti dei crimini gravissimi.
Fin troppo benificiati!
Piena solidarietà, rispetto a parole così infamanti come quelle di domenica sera, ai famigliari delle vittime del terrorismo che “l’inchiesta” di quel giovane, nel lontano autunno del 1977, la pagarono, con lo strappo ingiusto ed irreparabile, di mariti, figli e fratelli.
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