Dobbiamo dare risposte ai giovani del Fridays For Future

Non vorrei che il Fridays For Future apparisse come una giornata celebrativa internazionale come avviene per altre tematiche.
Il movimento che scende in piazza oggi è importante perché sottolinea una questione di cui dobbiamo prendere atto tutti: i cambiamenti climatici ormai sono evidenti e anche notizie come quella dello scioglimento dei ghiacciai, ma siamo di fronte ad una situazione che rischia di diventare irreversibile e compromettere il Pianeta e, quindi, abbiamo bisogno di agire subito.
All’ONU quasi tutti i Paesi hanno preso impegni su questo fronte e questo significa cambiare i comportamenti e cambiare il modo di produrre.
Si tratta anche di un’opportunità perché vuol dire innovare e, quindi, realizzare posti di lavoro nuovi per produrre in un altro modo e per risanare il nostro territorio e per cambiare le nostre abitazioni, il modo di riscaldare, le nostre auto che inquinano. Abbiamo bisogno di fare cose diverse da ciò che facciamo, efficientare, usare l’energia rinnovabile e questo implica lavoro.
La missione di Greta Thunberg non è quella di essere simpatica né quella di essere educata. Questa ragazza ha dato un pugno allo stomaco al mondo dicendo esattamente che la nostra generazione ha dilapidato le risorse e sta creando una situazione per cui si rischia che ci sia un’irreversibile perdita delle condizioni di vita del Pianeta e dunque si deve intervenire.
C’è una generazione che chiede di avere diritto al futuro e dice che servono iniziative concrete e che ci sia la consapevolezza da parte dei potenti che il tema non può essere quello di lucrare il più possibile oggi ma di salvaguardare un Pianeta che va lasciato a disposizione delle prossime generazioni.
Se i ghiacciai crollano, il Polo si scioglie e la foresta amazzonica brucia, non ci sono più le condizioni per la vita nel Pianeta.
Noi dobbiamo avere una responsabilità e a questo ci richiamano i giovani.
Queste cose vanno poi tradotte in azioni concrete.
C’è un tema che riguarda tutti gli edifici pubblici che sono dispersivi dal punto di vista del calore, richiedono molta energia per essere riscaldati e, quindi, sono fattori di inquinamento. Su questo bisogna intervenire. I bonus che sono stati fatti in questi anni per agevolare le ristrutturazioni edilizie volte all’efficientamento energetico e al riuso andavano in questa direzione e andranno implementati.
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