Sui migranti accuso Salvini

Secondo l'ex presidente del Consiglio, "gli accordi da me sottoscritti con le autorità di Tripoli e il lavoro del ministro Minniti avevano raggiunto risultati importanti" come "il traffico di esseri umani ridotto a numeri insignificanti per l'accresciuta capacità di contrasto delle autorità libiche" e "un codice di condotta sottoscritto da quasi tutte le Ong e il loro coordinamento con l'attività di soccorso della Guardia costiera e delle missioni europee". Risultati, comunque, "fragili, perché l'Italia si era mossa con un anno di ritardo e perché "fragile era la realtà delle autorità libiche riconosciute dalla comunità internazionale". Per Gentiloni "bisognava attuare l'intesa con la Libia, specie nella parte di contrasto al disastro dei diritti umani nei campi. Era il momento di promuovere corridoi umanitari per i rifugiati, cominciando da quelli detenuti in zone a rischio di conflitto. Si trattava di proporre per i migranti economici quote di ingressi regolari e sicuri". Invece "Salvini e il Governo non hanno fatto nulla di tutto questo perché preferiscono il problema alla sua soluzione". Gentiloni poi esprime rammarico per non essere riuscito a far approvare la legge sullo ius soli, per mancanza di numeri, "non certo di coraggio o di volontà. Coraggio o volontà che semmai ci mancarono tra il 2015 e il 2016, quando i numeri c'erano eccome ma Governo e Pd decisero di non procedere". Limiti ed errori, anche con il suo esecutivo "comunque ci sono stati. Ma i crolli di consensi al Pd nel voto del 2018 non dipendono certo dalle politiche migratorie di Minniti. Al contrario, garantire sicurezza e protezione è compito irrinunciabile di qualsiasi governo progressista". Ora la situazione in Libia "è profondamente deteriorata e non basta più rivendicare le scelte di due o tre anni fa. Serve subito uno stop ai bombardamenti. Servono subito corridoi umanitari per i rifugiati detenuti nelle zone di conflitto. Serve un' azione concordata con i maggiori paesi europei". E al Pd, per competere, "naturalmente non da soli" contro Salvini "serve un'agenda diversa. Alternativa. Che abbia al centro il lavoro, lo sviluppo sostenibile, la lotta ai privilegi".