Il PD cresce ma non basta più

"Vedo dentro la Lega una spaccatura tra l'estremismo di Salvini e un'altra parte che oggi abbozza perché il leader è molto forte. E' una contraddizione destinata ad allargarsi". Quanto alle possibili elezioni anticipate, "se si andasse a votare oggi non capisco quale sarebbe l'utilità di vedere eletto un Parlamento di centrodestra a guida leghista che nel 2022 elegge il nuovo presidente della Repubblica, il successore di Sergio Mattarella. Io non auspico il voto. Spero che si voti più avanti". "Il Pd può crescere ancora, ma non più di tanto - prosegue Sala - Solo un nuovo soggetto può riportare al voto qualcuno che normalmente non va a votare, qualcuno che ha votato per i 5 Stelle, e perfino qualche elettore della Lega che fa fatica ad accettare l'estremismo e la cattiveria salviniana. Anche per questo vedo in modo negativo elezioni a breve termine. Si rischia che il nuovo soggetto sia solo una figurina". Un soggetto moderato e centrista, insieme a Carlo Calenda? "Questo continuo parlare di stare alla sinistra del Pd, o alla destra, è tutto sbagliato. I moderati sono la parte che mi interessa meno. Io mi considero, al limite, un moderato radicale. Se i 5 Stelle ci hanno insegnato una cosa è che si possono prendere grandi consensi evitando questa orizzontalità della politica: la destra, il centrodestra, il centro... Dobbiamo evitare le etichette e parlare dei temi. Giustizia sociale e ambientale: in tutto il mondo la sinistra progressista discute di questo". Sarà Sala a guidare questo nuovo soggetto? "Voglio essere sincero: mi piacerebbe, ma oggi non posso, me lo devo inibire, tanto più che c'è questa nuova responsabilità. Chi ha capacità, proposte, deve farsi avanti. Basta dire che non interpretiamo il disagio: facciamolo". Renzi l'ha chiamata per congratularsi del successo di Losanna? "No", risponde Sala.
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