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Strappiamo il biotestamento dalle mani della politica

Scritto da Arianna Censi.

Arianna Censi“La legge 219 è un punto di partenza per superare il rischio di rimanere bloccati, e rimanere fermi è sempre una cosa sbagliata.” La tavola rotonda ospitata oggi a palazzo Isimbardi è esattamente questo, per la vicesindaco della Città metropolitana di Milano Arianna Censi, nel corso dell’intervista concessa a Luca Manduca del Centro Studi Berlin89.
Cioè affronta il tema dal punto di vista etico e normativo, dando però voce anche alle ragioni che sono portate da coloro che non sentono di condividere questo atto legislativo.
“Un confrontano tra medici, e tra rappresentanti delle Chiese, compiendo un’operazione di assoluto rispetto delle scelte individuali. Io penso che il testamento biologico sia un tema di civiltà, non è solo e tanto un tema di diritti in senso stretto.
Il momento della morte, del dolore, della malattia, della sua profonda intimità… del suo profondo mistero, attiene alle scelte che lucidamente ognuno di noi fa e che devono essere rispettate, condivise e agevolate, perché è una scelta complicata, difficile e dolorosa, per sé e per le persone che ci amano e che amiamo.”

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