Stampa

Quel reddito che chiede chiarezza

Scritto da Giuseppe Villani.

Giuseppe VillaniIl consiglio regionale ha approvato all’unanimità una nostra mozione che chiede al Governo di fare chiarezza su alcuni punti problematici del reddito di cittadinanza. Ed è significativo che tutta l’Aula, cinquestelle compresi, pretenda delucidazioni sui problemi non risolti della misura. Lo Stato spenderà oltre 7 miliardi di euro: vorremmo che fossero investiti bene, anche se lo strumento non ci piace.
Non sappiamo ancora che ruolo avranno davvero i navigator, perché questo Governo ha reintrodotto i co.co.co di Stato, alla faccia del Decreto Dignità, ma soprattutto c'è il blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione e senza nuovi addetti soprattutto i comuni e i centri per l'impiego rischiano di non farcela a fare fronte alle richieste.
Poi c'è il problema irrisolto dell'Isee: chi avrà il reddito di cittadinanza pagherà i servizi come il nido, la casa popolare, la mensa scolastica come chi ha lo stesso reddito ma da lavoro? Vorremmo evitare discriminazioni tra indigenti e lavoratori.
Non solo: il Governo ha tagliato l'assegno di ricollocazione per i lavoratori in Naspi. Ciò significa che il reddito di cittadinanza è finanziato anche con quella dotazione economica che serviva ai lavoratori per pagare corsi di aggiornamento, riqualificazione e reinserimento al lavoro. Questa mozione vuole aiutare i lombardi che hanno necessità di trovare un nuovo lavoro.
Per questo, nel testo, si invita l'assessore e la Giunta regionale a lavorare in Conferenza Stato Regioni per definire il ruolo e il profilo professionale dei navigator, oltre al futuro degli stessi allo scadere del contratto di collaborazione stipulato con Anpal Servizi; garantire il potenziamento del personale e delle dotazioni dei Centri per l’impiego, sostenere la formazione e il potenziamento del personale dei Comuni; identificare con chiarezza le categorie di beneficiari che dovranno sottoscrivere il Patto per il lavoro rispetto a quelli che dovranno sottoscrivere il Patto per l'inclusione; approvare le necessarie deroghe normative per permettere alle amministrazioni locali di procedere alle assunzioni per garantire il funzionamento del reddito di cittadinanza; garantire la comunicazione tra i diversi portali dei vari enti coinvolti nell'iter; adeguare gli strumenti di politica attiva regionale (Dote unica lavoro) per i percettori di Naspi; verificare gli impatti del reddito di cittadinanza sulle prestazioni sociali agevolate erogate dalla Regione o dagli enti locali.

Per seguire l'attività di Giuseppe Villani: Pagina Facebook

Pin It