Anche Salvini deve rispondere alla legge

Devono decidere i giudici e ovviamente è sbagliato privare i giudici di questa possibilità dal momento in che l’Articolo 96, che tutela i Ministri, dice chiaramente che un Ministro se sospettato di reati non risponde di fronte alla legge nel caso che quella politica sia stata condivisa dal resto del Governo.
È evidente da tutti i documenti che non è così, infatti, ricordiamo che in quegli stessi giorni si aprì una polemica con una parte di M5S e che lo stesso Presidente del Consiglio obbligò Salvini a fare scelte diverse da quelle che stava facendo, per cui il tema è che si sta forzando l’Articolo 96 che tutela i Ministri per evitare che la magistratura si esprima sui reati. Io non so se ci siano reati internazionali o se ci sia il reato di sequestro di persona ma in ogni caso lo deve decidere la magistratura e non noi. Oggi si impedisce alla magistratura di esprimersi su questo punto.
Se ci sono reati o meno lo decide la magistratura. Non è scritto da nessuna parte che la politica sia indenne dal compiere reati o se compie reati è nelle condizioni di evitare la punizione. In democrazia c’è la magistratura che verifica la correttezza degli atti di tutti i cittadini, compresi i politici e i governanti.
Non si può spiegare che siccome si sta facendo una scelta politica si può compiere anche un reato. Il punto è decidere se nella vicenda della Diciotti c’è stato un reato o meno e questo lo decide la magistratura.
Il fatto che fosse o meno a rischio la salute delle persone a bordo della nave Diciotti non è una valutazione che possono fare i politici ma spetta alla magistratura. Ci sono, però, rapporti del Ministero della Salute che hanno detto che la permanenza delle persone su quella nave per tutto quel tempo avrebbe messo a repentaglio le loro condizioni di salute e di vita, per questo è giusto che sia la magistratura a giudicare e non la politica.
Non si capisce perché si vuole impedire alla magistratura di esprimersi su questo, facendo votare i cittadini su un portale spiegando loro che Salvini ha condiviso quelle decisioni con gli altri Ministri e con il resto del Governo, cosa che dagli atti processuali è evidente che non sia vera. È evidente, infatti, che c’era un pezzo di Governo che non era d’accordo e addirittura contestava la legittimità di Salvini di intervenire sulla chiusura dei porti. Anche se ora, ex post, Toninelli, Conte e Di Maio dicano di aver condiviso tutto, ci sono le cronache che provano una cosa diversa. Si fa questo per impedire alla magistratura di esprimersi sul merito e stabilire se sono stati compiuti reati o meno.
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