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Il Decreto Semplificazione semplifica il lavoro delle mafie

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli
Intervento in Senato durante la discussione del decreto Semplificazioni (video).

Il “Decreto Semplificazione” ha un nome altisonante, come molti altri decreti presentati, ma in realtà è diventato un insieme di norme complicate in cui sono stati introdotti compromessi, sono state anche introdotte correzioni utili a errori fatti con la Legge di Bilancio e in cui si è cercato di strizzare l’occhio all’uno e all’altro a seconda della convenienze delle forze della maggioranza.
C’è una cosa però su cui davvero questo decreto semplifica il lavoro: semplifica il lavoro delle mafie.
Lo voglio dire con grande chiarezza e non tanto per fare una battuta ma cercando di dimostrarlo.
Dopo aver alzato a 150mila euro il limite al di sotto del quale non c’è più bisogno di fare gare ma si possono assegnare appalti di opere e di servizi con l’affidamento diretto, avevano spiegato che con questo decreto avrebbero corretto, che avrebbero specificato che si trattava di una norma a tempo e valida solo per i finanziamenti andati ai piccoli e medi Comuni con l’ultima Legge di Bilancio per consentire di velocizzare quegli appalti.
E invece non è nulla di tutto questo.
Non c’è traccia delle cose che avevate detto che sarebbero state introdotte.
Si è fatto un regalo.
È confermato che, al di sotto dei 150mila euro, gli appalti di opere e servizi saranno dati con affidamento diretto.
Lo voglio dire perché si tratta del 90% degli appalti che dà la Pubblica Amministrazione e in particolare i Comuni.
Avete fatto lo “Spazzacorrotti” e oggi, invece, create le condizioni per aumentare la discrezionalità e diminuire la trasparenza nell’affidamento degli appalti.
Si torna al passato.
A quel passato in cui gli affidamenti diretti hanno consentito tanta corruzione e hanno consentito alle mafie di mettere le mani su tanti appalti.
Avete voluto mettere mano alla Legge sul voto di scambio, spiegando che andava assolutamente modificata mentre secondo noi no perché era una legge chiara con cui si punisce il voto di scambio inteso come voti in cambio di favori.
Avete voluto dimostrare che invece su questo bisognava fare +1 e adesso con il “Decreto Semplificazione” consentite di sgombrare la strada a chi, in cambio di voti, potrà ottenere appalti.
Gran parte degli scioglimenti dei Consigli Comunali sono avvenuti per questo: perché con gli affidamenti diretti i sindaci consentivano alle mafie e ai corrotti di avere quello che volevano.
Questo è il punto.
Ma c’è anche altro, come l’abolizione del SISTRI senza prevedere uno strumento alternativo di tracciabilità dei rifiuti.
Questo è un errore ed è un errore grave.
Il SISTRI è un sistema che funziona male e crea oneri burocratici eccessivi ma oggi in cui tutte le Procure e la stessa cronaca, come mostra anche il numero degli incendi, spiegano che il traffico illegale dei rifiuti è una delle questioni fondamentali su cui è impegnata la mafia.
Togliere, quindi, l’unico strumento di tracciabilità dei percorsi e della filiera dei rifiuti, non per sostituirlo con un altro ma toglierlo e basta è un errore grave.
Anche questa è certamente una semplificazione: si interviene su una misura che non funziona bene ma toglierla senza neanche prevedere altre misure di tracciabilità è gravissimo.
Alcuni senatori hanno festeggiato in piazza l’approvazione del mitico “Decreto Spazzacorrotti”, celebrando un provvedimento per noi inutile che però era diventato simbolico. Oggi, concretamente, con il “Decreto Semplificazione”, e nel merito con questi due provvedimenti, festeggiano le mafie.
Video dell’intervento» 

Intervento in discussione di un emendamento relativo alle norme riguardanti il SISTRI contenute nel decreto semplificazioni (video)
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Noi pensiamo che l’abolizione del SISTRI, per quanto sicuramente strumento imperfetto di registrazione e tracciabilità, senza mettere in campo un’altra soluzione e senza lasciare nessuno strumento di tracciabilità dei rifiuti e dei loro percorsi in un momento in cui tutte le Procure dicono che proprio sul traffico dei rifiuti la mafia si sta allargando e la cronaca racconta di molti episodi di incendi di depositi di rifiuti sia legali che, soprattutto, illegali situati in capannoni, pensiamo che sia grave e lasci lo spazio a chi vuole approfittarsene. L’emendamento che andiamo a votare purtroppo non è nelle condizioni di proporre un’alternativa al SISTRI applicabile subito.
Quello che si può fare è chiedere che a brevissimo - entro giugno - il Governo provveda ad introdurre un altro strumento di tracciabilità e di registrazione dei percorsi dei rifiuti per evitare che nella assoluta mancanza di qualunque tipo di tracciabilità, di trasparenza e di verifica possa succedere che le mafie, che già di questo si occupano e si occupano molto, vadano avanti ad occuparsene e a proliferare.
Non ditemi che noi siamo malfidenti e le persone per bene sono la maggioranza. Sicuramente le persone per bene sono la maggioranza ma il traffico dei rifiuti, come attestano le inchieste, è un problema molto serio.

Video dell’intervento» 

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