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Il figlio dell’Europa

Scritto da Edoardo Pivanti.

Edoardo Pivanti Era un ragazzo di un anno più grande di me, ma poco cambia. Avrebbe potuto essere uno dei miei amici in giro per l’Europa per studio o per lavoro.
Persone che inseguono i propri sogni e respirano la stessa aria a Parigi, a Bruxelles, a Berlino, a Milano, a Roma o a Madrid. Non importa il nome della città, conta quanto vivi dei tuoi sogni.
E alla fine, per la mia generazione, la parola Europa è proprio questo: il sogno di un mondo che parla di sè, si racconta. Un mondo che non è perfetto, ma che ha il coraggio di andare oltre quelle difficoltà che si incontrano tutti i giorni per creare qualcosa di più bello, e possibilmente più giusto. In barba a chi non ne capisce il senso e vede solamente numeri, conti e tasse.
Quella di Antonio è uno di quei racconti che meritano di essere ricordati nel modo più alto. Una storia finita nel più triste dei modi, e come la sua tante che invece vanno avanti tra mille fatiche.
Storie che devono essere raccontate soprattutto a chi, di questa nostra generazione che si spera creerà un futuro migliore, non può respirare quell’aria, a chi non sempre ha l’opportunità di studiare, vivere, lavorare o “fare rete” fuori dalla propria città. E sono tanti, e proprio per queste persone dobbiamo creare noi, figli dell’Europa, un mondo migliore.
Per dare a tutti questa opportunità chiamata Europa.

Per seguire l'attività di Edoardo Pivanti: sito web - pagina facebook

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