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Parità? Ma va!

Scritto da Emilia De Biasi.

Emilia De Biasi Articolo pubblicato da Rolling Stone.
Non se ne sa molto, ma quanto basta per essere colpiti. Le vicende interne dei Cinquestelle continuano a tenere banco anche al Senato. Si parla di gente in lacrime, di violenze verbali, di minacce. Non so quanto sia vero. So, però, che almeno cinque senatori Cinquestelle hanno dato le dimissioni e forse si apprestano a formare un gruppo nuovo. Uno di loro è anche intervenuto in Aula dichiarando che la sua adesione al movimento non contemplava processi kafkiani come quelli a cui sono stati sottoposti i dissidenti, compresa l’espulsione online.
Il presidente di turno, Calderoli, con tempismo tipicamente leghista, interrompe il collega sul più bello, mentre stava per dire le ragioni delle sue dimissioni e questo, che è un mite, non ha neanche protestato e si è disciplinatamente seduto.
A quel punto è scattato un lungo, lunghissimo applauso da tutta l’Aula, come un riconoscimento al coraggio e alla lealtà del collega. Una bella pagina di valore delle istituzioni e di solidarietà oltre gli schieramenti. Tuttavia non possiamo dimenticare che ancora oggi, nel 2014, la democrazia interna di un movimento è messa a rischio da autoritarismi di altri tempi, e che la libertà di pensiero e di dissenso, sempre in quel movimento, è un optional deciso dal grande capo, sempre più simile al Grande Fratello.
A proposito di democrazia, eccone un’altra. L’Italicum, la nuova mirabolante legge elettorale, fa fatica a vedere la luce. Le differenze di opinione sono tante, i giochetti pure, come le alleanze proclamate ma non sempre rispettate. “Sono le istituzioni, bellezza”, avrei detto in altri tempi. E invece no, non lo dico perché sono incazzatissima!!! Pare che a tutto ci sia un rimedio, una mediazione possibile, tranne che alla presenza paritaria delle donne nelle liste! Già, proprio così. Ma non penserete di esagerare, sic!, i problemi sono già tanti, e poi gli accordi sono già fatti, e poi che cosa pretendete…
Cicchitto dice a me e alla Binetti che per lui non ci sono uomini o donne, ma solo persone di qualità. A significare che le donne sono ancora poche nelle istituzioni in quanto di scarsa qualità, per non dire di peggio. Si potrebbe ribattere che a parità di scemenza si sceglie sempre comunque un uomo.
L’altro giorno Romani, il capogruppo in Senato di Forza Italia chiacchierando dice che ci sono problemi sulla parità di genere. Poi mi guarda e dice che già, in effetti io sono fra le talebane. Io? Io rispetto la Costituzione. Talebano sarà lui che non accetta di condividere il potere, con la solita, bieca pretesa di universalità maschile.
E perciò battaglia! E lotta dura senza paura. Speriamo di farcela. Sarebbe ben triste che l’epoca del cambiamento venisse inaugurata con il ritorno all’uomo delle caverne…
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