Negare alibi a chi propone revisionismi

Il ministro ha poi ricordato che "fu proprio dai nostri militari che iniziò la riscossa, perché non c'era spazio per un'aspirazione inerme alla pace; l'alternativa era tra un'equivoca passività e una scelta combattente, che risultò decisiva per restituire dignità agli italiani.
Venne la risposta militare, con la ricostituzione dei primi reparti combattenti e la partecipazione, a soli tre mesi di distanza dall'Otto Settembre, alla campagna alleata per cacciare i nazisti.
Venne la risposta rappresentata dalla guerra partigiana, nella quale proprio i militari, tolta l'uniforme, diventarono protagonisti sia in termini numerici, sia per le capacità e le competenze con cui contribuirono".
Pinotti ha quindi invitato a non dimenticare "i tantissimi che furono internati nei campi di prigionia e obbligati, in larga parte, al lavoro coatto per sostenere lo sforzo bellico nazista. Anche questi combatterono. Combatterono una loro lunga battaglia, personale e collettiva. Combatterono contro le infime condizioni di vita, contro le lusinghe della propaganda fascista, contro le crudeli vessazioni messe in atto affinché cedessero e aderissero al regime di Salò. Anche questa fu Resistenza; una pagina importantissima, ma che ha trovato fino ad ora solo pochi scrittori, e pochissimi lettori".
Fonte: Ansa