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I risparmi su spesa farmaceutica per ridurre i ticket

Scritto da Carlo Borghetti.

Carlo BorghettiLa commissione sanità del Consiglio regionale raccomanda alla giunta di ridurre i ticket sanitari utilizzando anche i risparmi sulla spesa farmaceutica oltre ai 40 milioni che dovrebbero derivare dall’applicazione dei costi standard. È infatti stata approvata questa mattina, all’unanimità dei presenti (i consiglieri del M5S erano fuori in polemica con la giunta), su proposta del PD, una raccomandazione presentata dal Consigliere Carlo Borghetti;
tecnicamente un’integrazione alla relazione al bilancio, che non solo incalza l’amministrazione Maroni sulla riduzione dei ticket, ma che la invita a far conto su una cifra che dovrebbe complessivamente attestarsi attorno ad 84 milioni di euro, il doppio di quanto sin qui ipotizzato, grazie al risparmio di circa 44 milioni sulla spesa sanitaria farmaceutica.
Questo risparmio è dato dall’aumento dell’introito da ticket sui farmaci accompagnato dalla contestuale riduzione della spesa, dovuta alla vendita consistente di prodotti generici al posto di quelli di marca.
Soddisfatto Carlo Borghetti, capodelegazione del Pd in commissione sanità: “Maroni non ha più scuse, ora anche la commissione chiede di rivedere i ticket e individua le risorse, che sono molte di più di quelle annunciate dopo l’accordo tra Regioni e governo sui costi standard. Il tempo sta correndo e l’approvazione del bilancio si avvicina, ma finora l’unica proposta in campo è la nostra, che prevede di applicare i ticket secondo le fasce di reddito e di introdurre un’esenzione fino a 30mila euro.”
Ecco il testo della raccomandazione:
“Considerato che l’accordo raggiunto in Conferenza Stato Regioni per l’applicazione sperimentale – già dal 2013 – dei costi standard sanitari porterà alla Regione Lombardia una maggiore entrata di circa 40 milioni di euro a cui si possono aggiungere i risparmi provenienti dalla riduzione della spesa farmaceutica territoriale lorda 2013 rispetto all’anno 2012 si ritiene necessario rivedere, anche alla luce della congiuntura economica sfavorevole che rischia di mettere in discussione il diritto universalistico dell’accesso alle cure per tutti i cittadini, la modalità di applicazione dei ticket sanitari procedendo ad un ampliamento delle fasce di esenzioni già previste e ad una rimodulazione della quota di super ticket applicato alle prestazioni ambulatoriali e diagnostiche che si deve basare sulla situazione reddituale familiare e non sul costo della prestazione.”
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