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Voto sul decreto per l’obbligatorietà dei vaccini

Scritto da Emilia De Biasi.

Emilia De Biasi
Intervento in Senato in dichiarazione di voto sul decreto per l’obbligatorietà dei vaccini.

Non è la prima volta che in questa Assemblea ci troviamo ad affrontare un tema importante, il rapporto tra natura e cultura. Basti per tutti il caso stamina, che ha avuto in questa Assemblea momenti di grande pericolo, sventato grazie a un lavoro approfondito di conoscenza e di analisi e di ritorno indietro rispetto alle decisioni prese. La nascita della scienza della medicina moderna ha chiarito le strutture interpretative di questo rapporto.
Non c'è natura che possa sostituirsi al progresso scientifico, a meno che non si voglia fermare la ricerca. Questo forse qualcuno lo vuole o, addirittura, si vuole vietare di mettere gli occhiali perché sono una protesi contro natura. Allora, se pensiamo a cosa è successo da quando Jenner ha fatto la prima vaccinazione e a cosa succedeva prima, ci rendiamo conto che prima - lo dico a una senatrice intervenuta dicendo cose stravaganti - i vaccini erano fatti utilizzando tessuti umani del vaiolo e le persone morivano. Dopo si è utilizzata una sostanza animale, che viene dalle vacche, da cui vaccini - lo dico così lo sappiamo tutti - che ha rimesso a posto le cose e ha fatto in modo che la sicurezza dei vaccini migliorasse decisamente di giorno in giorno e di secolo in secolo. Oggi possiamo dire che le vaccinazioni sono enormemente più sicure anche solo rispetto a dieci anni fa. Dunque, trovo assurda l'affermazione sbagliata e grave che in questo decreto si faccia una sperimentazione sui bambini. È una cosa gravissima quella che è stata detta. Non c'è nessuna sperimentazione. I bacini sono sicuri e sperimentati nel mondo quotidianamente. Lo diceva bene la senatrice Cattaneo: 500 milioni di persone non sono morte e 25 milioni di persone non moriranno perché i bambini vengono vaccinati. La sperimentazione lasciamola ad altre poche e a chi è contro la scienza che, forse, vorrebbe tornarvici.
Non si dica che per questo siamo conniventi con le case farmaceutiche: queste sono bugie clamorose, offese, ingiurie, calunnie che qualcuno pagherà anche dal punto di vista penale, perché è troppo facile calunniare per sostenere le proprie tesi. Peraltro su Facebook, tra gli altri bei messaggi di insulti e minacce, mi è stata anche mandata anche un'affermazione: l'immunità di gregge, casa signora, è smentita dalla comunità scientifica. Ma quale comunità scientifica? Quella di Wakefield? Quella che ha raccontato che i vaccini portano l'autismo? Quella è la comunità scientifica? È l'amico suo dietro casa? È qualcuno che prende soldi perché i vaccini non vadano avanti? Chiediamocelo.
Avete letto tutti che oggi l'Organizzazione mondiale della sanità lancia un nuovo allarme sull'Italia, un ulteriore richiamo che fa seguito a quello dell'Unione europea e a quel brutto comunicato degli Stati Uniti che hanno detto di non venire in vacanza in Italia perché c'è il morbillo. È questo che vogliamo?
I dati dell'OMS ci dicono che l'Italia è al di sotto dell'86 per cento con la copertura per il morbillo. L'immunità di gregge serve per i bambini più fragili, per quelli che non possono essere vaccinati, per quelli che non sono certamente difesi da interessi personali.
Abbiamo visto cosa è successo alla squadra di pallanuoto. Mi si dice che sono adulti, ma quegli adulti sono stati bambini e se fossero stati vaccinati oggi non avrebbero il morbillo, né 700 persone che potrebbero essere entrate in contatto con i contagiati di morbillo in quell'albergo e non avremmo una nazionale di pallanuoto decimata, né le corsie degli ospedali piene di casi di morbillo.
Tutti siamo stati bambini; notoriamente si cresce e se ci fossimo vaccinati prima queste cose non sarebbero successe.
Passando all'obbligatorietà, noi sappiamo - ma è bene ricordarlo - che c'è stata in Italia fino al 1999 poi è stata tolta. Ognuno può pensare quel che vuole, ma vorrei solo dire che dal 1999 ad oggi è cambiato il mondo e la medicina si deve adeguare ai cambiamenti del mondo. La scienza serve a questo: a parlare del mondo come è oggi, non come piacerebbe a noi o come era ieri. Allora pensiamo alla globalizzazione e ai contatti che si sono moltiplicati, ma non solo ai migranti perché anche i ricchi piangono e anche i ricchi portano le malattie, non so se è chiaro, lo dico a chi pensa che il problema sia solo la vaccinazione dei migranti.
Perché in questo dibattito non si è detto niente sul vaccino contro la malaria? Perché sono fatti dell'Africa naturalmente, eppure lì c'è stata una decimazione per la malaria. Allora lì i vaccini sono sicuri e qui no? C'è qualcosa che non funziona. È un egoismo sociale che nella nostra epoca diventa egoismo globale.
Ci sono paure che crescono su tutto in questo terribile ventennio che stiamo attraversando, nel difficile rapporto tra libertà e sicurezza, tra intervento dello Stato e sfera individuale. In un mondo così deregolato i punti di riferimento sono fondamentali perché ci orientano nelle scelte. Allora i vaccini sono sicuri. I dati dell'agenzia italiana del farmaco (AIFA) sono molto chiari: nessuno dei decessi segnalati nel biennio e che si sono verificati in relazione temporale con una vaccinazione sono risultati correlati al vaccino sospettato. È chiaro? Non c'è nessuna relazione. I vaccini vanno fatti e vanno fatti nella prima fase della vita. I vaccini tutelano la salute collettiva: non basta dire «mio figlio», perché il destino è comune e la responsabilità è collettiva.
Quando la libertà di non vaccinarsi lede quella di chi non vuole essere contagiato, allora l'obbligatorietà è assolutamente l'unica scelta possibile. I vaccini devono tornare a essere obbligatori. Gli adulti di oggi sono stati bambini ieri e certo non possiamo aspettare i cambiamenti delle politiche industriali, dobbiamo agire ora.
Il decreto-legge è molto cambiato e migliorato ed è normale che sia così, perché questo è il ruolo del Parlamento, non dimentichiamolo.
Noi non ratifichiamo, noi lavoriamo e modifichiamo, se del caso; è il nostro ruolo costituzionale.
Primo: diversa modulazione dell'obbligatorietà e coinvolgimento delle Regioni. A questo proposito, mi permetto di dire che il Veneto non è proprio a posto: morbillo 89 per cento, parotite 89 per cento, rosolia 89 per cento, varicella 85,5 per cento. E allora cosa veniamo a raccontare?
Due: potenziamento della farmacosorveglianza, in modo netto e rigido.
Tre: abbassamento delle sanzioni. Quattro: eliminazione del ricorso alla sottrazione della patria potestà. Cinque: istituzione dell'anagrafe vaccinale nazionale. Sei: gare anche per i monocomponenti e loro utilizzo solo nei casi certificati di immunizzazione avvenuta per le altre malattie presenti nei vaccini combinati. Sette: attenzione al diritto alla salute dei minori non accompagnati. Otto: attenzione al diritto alla salute dei lavoratori della scuola e della sanità.
Per questo, perché l'abbiamo così tanto modificato, voglio ringraziare la Commissione che ho l'onore di presiedere, la signora Ministra e gli Uffici, per un lavoro difficilissimo svolto con abnegazione. Un bell'esempio di dovere civile e morale, anche per chi non era d'accordo, perché siamo andati avanti insieme e insieme abbiamo condotto in porto questo provvedimento. Coltivare il dubbio aiuta a razionalizzare le paure e a deliberare in modo informato. Ma coltivare il sospetto è un'altra cosa dal coltivare il dubbio.
È decidere che tutto è marcio e che dietro ogni scelta c'è un interesse occulto; così viene meno il rispetto reciproco. Nella storia abbiamo perfino avuto in Italia lo spione di caseggiato, che andava, vedeva come viveva la gente e poi diceva che, secondo lui, quel tizio faceva quella cosa, senza prove e senza niente. E allora, se le prove ci sono, ci sono le sedi opportune, c'è la procura della Repubblica, ci sono le sedi istituzionali e i sindacati ispettivi. Ma non si vengano però ad agitare sospetti, oltre alle nefandezze che sono state dette sui social. Siamo gente perbene; noi del PD siamo gente perbene.
E non solo noi del PD, ovviamente; qui siamo gente perbene.
Parliamo a tutte le famiglie, non solo a quelle famiglie le cui paure sono usate da chi è contrario alle vaccinazioni. Vogliamo parlare anche alle famiglie che si fidano e che sanno che il servizio sanitario nazionale tutela loro e i propri figli e che sono oltre l'80 per cento di questa popolazione. Quella stessa fiducia che ha il PD, che vota questo decreto-legge con convinzione scientifica, morale e politica.
Siamo noi a dire ai "no vax": «Giù le mani dai bambini».
Tutti i bambini di tutte le famiglie, non solo di quelle che protestano. E vigileremo sull'informazione, sulla formazione, sui controlli e sull'attuazione, con le linee guida che saranno fatte dai Ministeri competenti. Se brucia la casa del mio vicino, dice un proverbio africano, la cosa mi interessa. Questo è il principio della salute nel mondo globale, quello del destino comune dell'umanità.

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