Stampa

DAT, umanità nelle cure

Scritto da Ezio Casati.

Ezio Casati
Articolo pubblicato da Il Sicomoro.

La Camera dei Deputati ha di recente approvato, in prima lettura, una legge sulle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento (Dat). Si tratta di una legge di grande umanità, una legge leggera, non invasiva, che tende a valorizzare una grande alleanza tra paziente, equipe medica e famiglia.
Una legge moderna per un tema complesso, il fine vita, che chiama in causa implicazioni etiche e la visione della vita. Da cattolico, impegnato con un incarico da legislatore, il tema da affrontare contiene numerose implicazioni di non facile lettura. Vorrei condividere qualche riflessione avendo partecipato a tutto il cammino di questa legge, soprattutto ai lavori del "Comitato dei nove", i nove deputati che valutano accoglimento, rigetto o riformulazione degli emendamenti.
Esistevano due opzioni: una legge dettagliatissima, con un modulo approfondito e la richiesta al cittadino di fornire molte informazioni, ed un’altra più leggera, vincolante ma equilibrata. La Camera ha optato per la seconda. Di cosa parlano queste dichiarazioni? Di consenso informato e di come la persona, in grado di intendere e volere, può accettare o rifiutare esami, terapie e cure dichiarandolo in anticipo. Quindi non si tratta di normare trattamenti eutanasici, assolutamente vietati e non riconosciuti dal nostro ordinamento. All’articolo 4, il cuore della legge, si definisce la Dat, conferendo al cittadino la possibilità di esprimere la propria volontà in caso di incapacità futura.
Un’espressione libera che potrebbe non essere vincolante, se nel frattempo la scienza medica avesse fatto nuove conquiste o se il paziente avesse cambiato idea. Nel primo articolo, con strumento organico, vengono definiti i confini di ciò che si può fare. Nel secondo articolo, sul quale vorrei soffermarmi, si parla di terapia del dolore, di divieto di ostinazione delle cure e di dignità della fase finale della vita. Si definisce come accompagnare il fine vita, utilizzando tutte le terapie a disposizione (sedazione profonda compresa). Si pone un limite alla sproporzione delle cure ed un aiuto a lasciarli andare ma tenendoli per mano. Alcuni deputati avrebbero preferito una semplice dichiarazione nella quale il paziente, dopo il rifiuto dei trattamenti, avrebbe avuto la facoltà di tornarsene a casa. Non ha prevalso questa linea, si è deciso di accompagnare, senza accanimenti, e con grande umanità il fine vita delle persone.
Riguardo a questi temi sono state per me fondamentali le riflessioni del cardinale Carlo Maria Martini, il quale diceva: “le nuove tecnologie che permettono interventi sempre più efficaci sul corpo umano richiedono un supplemento di saggezza per non prolungare i trattamenti quando ormai non giovano più alla persona”. Lo stesso Papa Giovanni Paolo II, intervenuto su questi temi numerose volte, disse: “L’uomo è un fine a cui tutto va sottoposto. Se diventa strumento della scienza, perde la propria dignità, diventa oggetto, si trasforma in “cosa” nelle mani delle potenze di questo mondo”. Dunque il principio fondamentale da tutelare è duplice: da un lato non praticare l’eutanasia e dall’altro non prolungare la vita con trattamenti inutili. In questa linea si esprime la “Carta degli operatori sanitari” emanata dal Vaticano pochi mesi fa. Dove si parla appunto del morire, viene ribadita la tutela della dignità umana. Si deve rispettare il malato nella fase terminale della vita escludendo sia di anticiparne la morte (eutanasia) sia di dilazionarla con l’accanimento terapeutico.
La Carta altresì afferma che deve essere sempre rispettata la ragionevole volontà del paziente e che il medico non è comunque un mero esecutore.
Nutrizione-idratazione sono cure di base, rivolte al morente, quando non risultino troppo gravose o prive di alcun beneficio. Questi valori etici, ai quali aderisco, mi hanno ispirato senza impedirmi di lavorare ad un testo di legge equilibrato nel quale si rispecchiano il senso dell'intera comunità italiana e la laicità dello Stato.

Per seguire l'attività di Ezio Casati: sito web - pagina facebook

Pin It