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Partenariato per la Ricerca e l'Innovazione nell'Area Mediterranea

Scritto da Patrizia Toia.

Patrizia Toia
Articolo pubblicato da EuropaCq24.

Quando è iniziata la legislatura europea nel 2014 uno dei nostri obiettivi come europarlamentari Pd era quello di riequilibrare le politiche dell'Unione, da sempre molto attente ai Paesi del Nord, con una maggiore attenzione al Mediterraneo.
Nell'ambito della ricerca oggi iniziamo a raccogliere i primi frutti con il lancio dell'iniziativa PRIMA (Partenariato per la Ricerca e l'Innovazione nell'Area Mediterranea), il cui obiettivo è sviluppare soluzioni innovative e multidimensionali in materia di agricoltura, industria alimentare e uso dell'acqua, promuovendo la loro concreta applicazione da parte degli utenti finali.
Si tratta di rispondere ai problemi 180 milioni di persone, su entrambe le sponde del Mediterraneo, che soffrono dei crescenti problemi idrici e delle conseguenze che questi comportano sulla salute e sull'agricoltura.
La scarsità di acqua causa irregolarità nei raccolti, aggiungendo pressione economica sulle risorse naturali e sulla capacità di fornire acqua pulita e cibo a prezzi accessibili per gli abitanti della regione. Il programma, che inizierà nel 2018 e durerà per dieci anni, prevede più di 400 milioni di euro di finanziamenti, messi per metà dagli Stati partecipanti e per metà dalle istituzioni europee, attingendo al programma per la ricerca Horizon 2020.
La particolarità del progetto è che a partecipare non sono solo i Paesi europei (Francia, Spagna, Italia, Portogallo, Grecia, Malta, Cipro e Germania) ma anche quelli della sponda sud del Mediterraneo (Egitto, Giordania, Libano, Turchia, Marocco, Tunisia, Algeria, Israele).
La predisposizione del Programma PRIMA costituiva uno degli obiettivi del semestre italiano di presidenza della Ue nella seconda metà del 2014. Dopo un intenso lavoro diplomatico il 22 dicembre dl 2014 l'obiettivo è stato raggiunto con la presentazione della proposta da parte dell'Italia insieme ad altri otto Stato membri: Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Malta, Cipro, Croazia e Slovenia. Ora il coordinamento del Gruppo di lavoro intergovernativo incaricato di redigere il Programma è stato affidato, da parte del Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca italiano, leader del progetto, ad Angelo Riccaboni, rettore dell'Università di Siena, che a tal fine presiede un Core Group composto da rappresentanti di tutti i Paesi del Mediterraneo.
Io, come relatrice ombra del Gruppo dei Socialisti e Democratici, ho seguito personalmente i negoziati a Bruxelles nel “trilogo” tra presidenza di turno maltese dell'Ue, Parlamento europeo e Consiglio Ue sulla definizione dei termini della partecipazione delle istituzioni comunitarie al progetto. L'11 aprile di quest'anno abbiamo raggiunto un accordo che, tra le altre cose, eleva a 220 milioni di euro gli stanziamenti messi a disposizione dall'Ue attraverso il programma Horizon 2020.
La messa a punto e l'avvio del programma è un successo di particolare importanza sia per l'Unione europea che per l'Italia. Molte tematiche importanti per i Paesi che affacciano sul Mediterraneo infatti sono sempre state affrontate in maniera frammentata e incostante e da questo punto di vista il progetto PRIMA rappresenta un cambio di passo.
Per l'Italia è fondamentale imporre a Bruxelles la giusta attenzione, e il giusto stanziamento di risorse, per i problemi del sud del Continente, ma è anche importante puntare su cultura, ricerca e innovazione. In questo momento storico inoltre sviluppare progetti che coinvolgono i Paesi della sponda sud del Mediterraneo non può che avere ricadute positive per la sicurezza, perché gli investimenti in ricerca sono la base dello sviluppo economico sostenibile e perché il programma attiva delle collaborazioni concrete tra istituzioni e persone di diversi Paesi che creano un capitale di fiducia importante per dei partenariati che possano estendersi ad altri settori.

Per seguire l'attività dell'On. Patrizia Toia: sito web - pagina facebook

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