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Nostalgia di proporzionale

Scritto da Lorenzo Gaiani.

Lorenzo GaianiVi sono molte persone, da ultimo il sen. Moscardelli oggi sull'Unità, che sostengono che la Prima Repubblica non è poi da demonizzare perché fu una fase di grande sviluppo economico e sociale e il maggioritario non è la panacea di tutti i mali, e il Mattarellum men che meno.
Certo, che il periodo 1946-1992 abbia segnato una fase di grande sviluppo per il Paese è fuori discussione, anche se occorrerebbe capire quanto di quello sviluppo sia stato frutto di una vera e propria progettualità politica e quanto sia stata espressione di un accompagnamento della politica nei confronti delle forze sociali ed economiche.
Ma al di là di questo, se il proporzionale funzionò allora era perché i partiti che animavano la vita politica, pur differentissimi fra di loro, erano espressione di un reale radicamento sociale nella vita concreta del Paese.
Già all'inizio degli anni Ottanta non era così, e con il venir meno del blocco sovietico, venne anche meno la principale motivazione esterna dell'impossibile alternanza di governo rispetto ad una sinistra che nel nostro Paese (a differenza del resto d'Europa) era ad egemonia comunista.
Si pensò allora che fosse necessario passare ad una democrazia realmente governante, con un sistema elettorale che non si limitasse a fotografare la situazione ma permettesse alla minoranza più consistente di avere i numeri per governare ad ogni livello.
I partiti attuali in tutta evidenza non hanno né il radicamento né l'autorevolezza di quelli della Prima Repubblica, e rimettere indietro le lancette dell'orologio è impossibile, tantopiù che i cittadini apprezzano moltissimo la possibilità dell'elezione diretta del Sindaco o del Presidente della Regione.
Inoltre, vista la frammentazione delle forze politiche, solo uno sbarramento molto alto eviterebbe di condannare il Paese ad una perenne ingovernabilità, ma qui già si parla di sbarramenti al 3% che sono una specie di barzelletta (e non venitemi a dire che l'essenza della democrazia è quella di garantire rappresentanza parlamentare a partiti tipo Forza Nuova o il PC neostalinista di Marco Rizzo perchè altrimenti dovrò pensare che siete o bugiardi o fuori dal mondo).
Certo, il Mattarellum non è l'ideale perché obbliga a vaste coalizioni, spesso difficilmente governabili, ed infatti al nostro Paese converrebbe una legge elettorale di tipo francese, con il ballottaggio a livello di collegi uninominali. Siccome però non possiamo avere il sistema francese, il Mattarellum è il male minore.
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