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Trump, un pericolo per l’Unione Europea

Scritto da Ignazio Ravasi.

Ignazio Ravasi Le prime mosse del nuovo Presidente americano fanno pensare ad una rottura, da parte degli USA, della strategia di politica estera seguita dopo la guerra fredda. Prima considerazione: le dichiarate propensioni a ricercare un accordo con la Russia di Putin fanno pensare a una volontà di riproporre il driumvirato USA (superpotenza economica-militare) e Russia (potenza militare) per controllare il conflitto Nord/ricchi – Sud/poveri. Ma quel driumvirato ha retto, dopo la seconda guerra mondiale, perché l’allora URSS catalizzava e controllava, nella propria sfera di influenza, i paesi poveri.
Oggi non è più così, la Russia rappresenta una potenza capace di usare soltanto la forza (soprattutto nel vicino medio oriente). Un rapporto privilegiato USA-Russia si rifletterà militarmente ed economicamente in modo negativo sull’Unione Europea, mettendone a nudo tutte le sue debolezze.
I governi di destra dell’Est europeo (che hanno brindato alla vittoria di Trump) si accorgeranno ben presto di ciò che questa svolta comporterà. Inoltre, Usa e Russia, ancora più di oggi, scaricheranno sull’Europa tutto il peso migratorio determinato dai conflitti che loro scateneranno nel medio oriente per “controllare” il terrorismo islamico.
Nel Sud-Est asiatico, invece, sembra riemergano i fantasmi di una strategia di guerra fredda contro la Cina, come ai tempi del Vietnam (i moniti alla Corea, sembrano più rivolti alla Cina). Inutile ricordare che oggi la Cina è una potenza militare dotata di sofisticatissimi e modernissimi sistemi militari-nucleari. Inoltre la Cina, come è noto, detiene quasi DUE TRILIONI di dollari del debito pubblico USA. Eppure, a conferma della volontà di giocare a braccio di ferro, l’economista anti-Cina Peter Navarro è stato nominato da Trump nuovo capo del Consiglio per il commercio. Neppure va dimenticato che l’Asia (con Cina, India, e tigri varie) non è più quella degli anni ’70 (ad esempio, molte altre nazioni asiatiche posseggono armi nucleari, oltre che a esprimere economie ormai forti e in continua crescita).
Comunque sia, lo scenario potrebbe peggiorare rapidamente e sicuramente i rischi aumenterebbero pericolosamente nel caso di un secondo mandato di Trump.
L’Europa deve, pertanto, decidersi a diventare adulta al fine di fronteggiare unita questa nuova situazione. La Germania deve girare il capo dal proprio ombelico e dall’Est europeo, alla realizzazione di una unità fatta di pari dignità per tutti gli Stati membri: o cresce l’Europa nel suo assieme o le politiche attuali segnate dall’egemonia tedesca faranno flop e si ripercuoteranno negativamente sulla stessa Germania (la quale non deve dimenticarsi che, proprio per le vicende della seconda guerra mondiale, non potrà mai ambire a diventare una potenza militare).
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