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Riforma è garanzia della stabilità

Scritto da Matteo Renzi.

Matteo Renzi "Posso garantire la stabilità, ma non sarò mai il garante dell'immobilismo. Col mio governo il Paese si è rimesso in moto. Io non sarò mai uno dei tanti che si barcamena per conservare uno strapuntino al sole. Se possiamo continuare a cambiare, io ci sono. Se dobbiamo tergiversare e galleggiare, sicuramente ci sono molte persone più brave di me". Così il premier Matteo Renzi in un'intervista al Corriere della Sera in cui rassicura sulla legge di bilancio in caso di vittoria del No al referendum: "Non c'è nessuna ipotesi di esercizio provvisorio. C'è tempo per una rapida approvazione parlamentare, nessun rischio". "Questo Sì e questo No saranno molto pesanti. Decideranno i prossimi vent'anni. Spero che siano pensati oltre che pesanti", dice Renzi.
"Quando si arriva al punto che un leader come Grillo chiede ai suoi di 'non votare con il cervello', se no votano Sì, siamo già oltre ogni immaginazione. Io chiedo, invece, agli italiani un Sì di testa, un Sì di cuore". "Se vince il Sì - prosegue - l'Italia è più forte, se vinciamo possiamo dare le carte in Europa. Se vince il No, il rischio salto nel buio è sotto gli occhi di tutti" Il premier parla della campagna elettorale come di "un'esperienza davvero molto bella. Abbiamo discusso, parlato, dibattuto ovunque. La Costituzione è entrata nella vita quotidiana e io ne sono felice", dichiara. In merito ai toni della campagna, "rispondo di me, non di Grillo. Lui ha usato parole durissime: scrofa ferita, serial killer, menomato morale. Lui annuncia denunce proprio nelle ore in cui i suoi deputati sfilano nei palazzi di giustizia avvalendosi della facoltà di non rispondere".
Per Renzi, intervistato anche dal Foglio, "gli elettori di destra che ricordano il Berlusconi del 1995 non potranno che votare Sì a questa riforma". Quella riforma "era più complicata. C'erano i poteri del premier, una visione del federalismo diversa, un eccesso di competenze al Senato. Ecco perché io ho votato No". Nel caso di vittoria del Sì, aggiunge, le tre priorità dell'Italia nell'agenda europea da lunedì prossimo sarebbero "immigrazione, crescita, innovazione". Su quest'ultima "il tema è come conciliare in modo di verso e strategico le città, le università, la digitalizzazione in un progetto capace di attrarre talento e costruire nuovi posti di lavoro. In questo senso - conclude - Milano può diventare la città più attrattiva d'Europa".
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