Germania e Francia rubano la TAP all'Italia
I contratti firmati dalla compagnia tedesca E.On e della francese Suez Gaz de France con l'Azerbaijan presuppongono il prolungamento del Gasdotto Trans Adriatico in Nord Europa. Si rafforza anche la posizione di Albania, Grecia, Croazia, Bosnia, Montenegro, Turchia, Belgio e Svizzera.
Contratti che rafforzano un progetto energetico europeo ma mettono a serio rischio la posizione dell'Italia. Nella giornata di venerdì, 20 Settembre, due importanti compagnie energetiche europee hanno annunciato la firma di contratti per l'importazione di gas dall'Azerbaijan attraverso il Gasdotto Trans Adriatico -TAP.
Come riportato dall'autorevole UPI, la compagnia tedesca E.On ha firmato un contratto per l'acquisto di 1,4 miliardi di metri cubi di gas azero all'anno, mentre la francese Suez Gaz de France ha concordato l'importazione di 92 miliardi di metri cubi di oro blu dell'Azerbaijan.
Proprio l'Azerbaijan dall'accordo trae il massimo del vantaggio, in quanto è riuscito ad aprire un'importante breccia nel mercato energetico dell'Europa centro-occidentale che, finora, è stato appannaggio della sola Russia.
Positiva è anche la posizione di Germania e Francia, che possono contare sul gas dell'Azerbaijan per diversificare le fonti di approvvigionamento di gas sempre dal monopolio russo.
La Turchia si rafforza come Paese di transito del gas azero ai confini dell'UE, in quanto la TAP riceve l'oro blu dell'Azerbaijan dal Gasdotto Trans Anatolico -TANAP-, progettato dalla Georgia alle Regioni turche occidentali.
Altro importante elemento è il rafforzamento della TAP, che è stata individuata dalla Commissione Europea come il gasdotto deputato al trasporto del gas azero in UE dal confine tra Turchia e Grecia in Italia attraverso l'Albania.
Oltre a greci ed albanesi, ad essere avantaggiati dai contratti delle compagnie energetiche franco-tedesche con l'Azerbaijan sono anche Montenegro, Bosnia Erzegovina e Croazia: Paesi che importeranno il gas azero dalla TAP attraverso il Gasdotto Ionico Adriatico -IAP.
La IAP è concepita per veicolare 5 Miliardi di metri cubi di gas azero all'anno dall'Albania attraverso il territorio montenegrino e bosniaco fino a quello croato, dove il gasdotto confluirà nel Corridoio Nord-Sud che collega il rigassificatore di Krk, sul Mare Adriatico, con quello di Swinoujscie, in Polonia.
Nonostante le ricadute positive, ad avere la posizione più delicata è l'Italia, che rischia di passare dall'essere il Paese di approdo della TAP a diventare un mero Paese di transito, senza avere negoziato in termini contrattuali il cambio di status.
La firma dei contratti con l'Azerbaijan da parte di E.On e Suez Gaz de France conferma le indiscrezioni sul prolungamento della TAP in Svizzera, Germania, Francia, Belgio e Gran Bretagna: un disegno sostenuto dalle compagnie che compartecipano la TAP.
È probabilmente interesse del colosso britannico British Petroleum, di quello norvegese Statoil, di quello azero SOCAR, della compagnia belga Fluxys, della francese Total, della tedesca E.On e della svizzera AXPO terminare la TAP in Europa Nord-Occidentale, e non in Italia.
Da hub del gas azero a Stato di transito
Se questo dovesse accadere, l'Italia si troverebbe ridotta da principale hub in UE del gas dell'Azerbaijan a Paese di transito dell'oro blu azero in Nord-Europa, senza avere negoziato diritti di trasporto del carburante in termini economici.
Per questo, è necessario che la politica italiana vigili e, immediatamente, agisca per evitare che una grande occasione, come l'afflusso del gas azero in Europa, non diventi per l'Italia un'opportunità persa.