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Sicurezza urbana ed impegno per la legalità

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco MirabelliIl tema di come le destre in Europe stanno usando il problema della sicurezza coinvolge le comunità locali, le città, i governi nazionali e anche la tenuta dell’intero Continente.
Di fronte alla minaccia terroristica e ad un fenomeno migratorio così difficile da governare e su cui l’Europa non sta dando una risposta seria, è evidente che diventa centrale il tema dell’utilizzo delle paure che questi fenomeni – presentati dalle destre come un pericolo - suscitano rispetto alla possibilità di difendere le proprie condizioni di vita. Oggi speculare sulle paure è un tema su cui la destra sta scommettendo ma non solo per prendere più voti alle elezioni.
Non si tratta, infatti, solo di fenomeni dettati dal momento elettorale quelli che abbiamo visto in Austria, Germania ma anche in Italia con la Lega e in Francia con la Le Pen.
Sono questioni che rischiano di mettere in discussione i fondamenti della cultura europea perché il tema è che di fronte alle minacce bisogna rinunciare a diritti, a parti fondanti della nostra civiltà, come la solidarietà, la libertà, l’idea di un’Europa sociale: alla base vi è l’idea di chiudersi per difendersi.
Il tema della sicurezza, quindi, diventa sempre più pesante nel dibattito politico, più la politica viene percepita come debole.
C’è poi da considerare anche un altro aspetto, che in questi anni è successo: più la politica dà l’idea che su questo tema del diritto alla sicurezza si fa battaglia politica, anziché essere coesi e affermare che su alcuni principi non si fa distinzione e si comunica che tutti stiamo lavorando per garantire una vita tranquilla e per combattere l’illegalità, si dà l’idea che si litiga anche su questo e, quindi, non si è in grado di dare risposte ai cittadini. Questo, alla fine, contribuisce ad aumentare la percezione di insicurezza.
Di fronte alla percezione di insicurezza, c’è la tendenza a chiudersi, a cercare i capri espiatori (che sono immigrati, deboli o altro a seconda di ciò che succede).
La differenza vera tra destra e sinistra è che la sinistra il problema della sicurezza cerca di risolverlo, mentre gli altri lo usano per farsi propaganda e occorre cominciare a dirlo con un po’ più di coraggio. La destra usa il tema della sicurezza, noi, invece, cerchiamo di risolvere i problemi.
Le percezioni sono un altro tema su cui occorre ragionare.
Ad esempio, c’è una grande percezione di insicurezza nonostante sia calato il numero degli omicidi ma non c’è per nulla la percezione della pericolosità della criminalità organizzata e di quanto stia diventando pervasiva dentro le nostre società. Questo è un problema.
La criminalità organizzata non è un problema che ogni tanto viene fuori perché c’è qualche politico che viene coinvolto nel Mezzogiorno dal voto di scambio o altro. Il tema della criminalità organizzata è che, proprio per evitare di essere percepita, sceglie di abbandonare l’aspetto militare e fare altro, come ad esempio intervenire direttamente utilizzando i capitali ingenti che derivano dal traffico della droga per condizionare e insediarsi nell’economia legale.
Rischiamo, quindi, di avere un’economia drogata da miliardi di euro che vengono da traffici illeciti, che condizionano e che sono in mano alla criminalità organizzata.
Di tutto questo non c’è alcuna percezione e, di conseguenza, non si ha neanche una reazione sociale.
Abbiamo dato e continuiamo a dare colpi molto pesanti alla mafia e alla camorra ma oggi non c’è più quel movimento sociale che ha consentito tutto questo e che ha aiutato a dare colpi forti in particolar modo alla mafia siciliana ad esempio. Nell’Era della stragismo mafioso, infatti, ci fu una reazione popolare fortissima.
Oggi questo non c’è più e c’è anche stato un cambio di strategia da parte delle mafie ma il fatto che non siano visibili non significa che siano scomparse.
I reati predatori spaventano molto di più di fenomeni complessivamente più preoccupanti come quelli della criminalità organizzata.
In ogni caso, dobbiamo partire dal fatto che la sicurezza è percepita come un grande problema anche in una città come Milano che, complessivamente non è una città insicura o dove la gente si chiude in casa.
Inoltre, il problema della sicurezza è stato comunque affrontato anche a Milano e si sono fatte molte cose in tal senso.
La prima cosa utile da fare è governare i fenomeni che creano disordine perché generano preoccupazione. In questo, personalmente, credo che la vicenda migratoria a Milano sia stata gestita bene.
Rispetto alle prime ondate migratorie e all’impatto che esse hanno avute nei quartieri, oggi la situazione è molto migliore.
In questi anni sono anche state messe in sicurezza anche alcune aree dismesse di Milano e sono state create delle situazioni affinché le persone venissero accolte.
Anche sulla questione dei campi rom si vede chi ha fatto davvero qualcosa e chi parla soltanto come gli amministratori di centrodestra che su questo non hanno mai fatto nulla, a parte usare tutti i problemi che creavano i campi nomadi per alzare la tensione.
Noi abbiamo chiuso alcuni campi nomadi e avviato alcuni processi di integrazione.
Il problema non è risolto ma questa è la strada giusta da seguire.
L’insicurezza, inoltre, è anche percepita dall’idea che in alcun quartieri lo Stato non ci sia: il degrado dà la percezione di insicurezza. Il sindaco Giuliani di New York diceva che non ci doveva essere neanche un vetro rotto perché occorre combattere il degrado, far vedere che lo Stato c’è, mentre se si lasciano quartieri al degrado è chiaro che aumenta l’insicurezza.
Anche su questo, però, il Comune di Milano ha cercato di avviare delle svolte, partendo dalla consapevolezza che la gestione dei quartieri di case popolari di ALER non funzionava e non si interveniva sul degrado, ha cercato di prendere in mano la situazione e ha cambiato la gestione delle case del patrimonio comunale con l’intento di migliorare la situazione.
Un centrodestra che ha sempre governato l’ALER con quale coraggio va a parlare di degrado dei quartieri popolari?
Oltretutto il centrodestra aveva candidato come capolista in una delle sue liste un ex dirigente di ALER condannato per aver truccato un appalto delle case ALER quando era dirigente di ALER!
Sulle metropolitane milanesi non ci sono atti di aggressioni violente perché ATM ha assunto dei vigilantes per garantire la sicurezza mentre sui treni di Trenord, che dipendono da Regione Lombardia, questi episodi sono all’ordine del giorno perché non viene assunto nessuno per vigilare.
Allo stesso modo bisogna smetterla di accettare l’idea che il centrosinistra al Governo non sta facendo nulla in materia di sicurezza.
In questa legislatura sono state fatte moltissime leggi per fronteggiare l’illegalità: è stato istituito il reato di autoriciclaggio, è stato reintrodotto il reato di falso in bilancio, è stata fatta una legge anticorruzione e istituita l’Autorità Nazionale Anticorruzione con a capo Raffaele Cantone, è stato modificato l’articolo 416ter del Codice Penale per punire il voto di scambio inteso come voto in cambio di favori, sono state fatte nuove norme per gli appalti al fine di garantire maggiore trasparenza.
Tutte queste cose sono state approvate definitivamente e tutte hanno avuto il voto contrario del Movimento Cinque Stelle.
Sulla sicurezza, inoltre, il centrodestra aveva bloccato il turn-over. Il Governo in carica, per la prima volta ha aumentato di 5.500 persone l’organico delle forze dell’ordine, ha aumentato gli stanziamenti che da Berlusconi in poi erano sempre stati tagliati e ha garantito gli 80 euro anche alle forze dell’ordine.
Nell’ultima Legge di Stabilità, inoltre, è stato stanziato un miliardo di euro per garantire la sicurezza, intervenendo su tutti gli strumenti tecnici che consentono di contrastare il terrorismo ma anche per potenziare le forze dell’ordine.
In questi anni, abbiamo dato colpi pesantissimi alla criminalità organizzata e abbiamo un apparato di sicurezza a cui abbiamo anche affidato la lotta al terrorismo perché i nostri servizi sono efficaci e testati sul lavoro quotidiano della lotta alle mafie.
Gli altri Paesi europei vedono nell’Italia un modello in questo: oggi i nostri uomini vanno a spiegare all’Europa come si fa a fare prevenzione rispetto a questi fenomeni e abbiamo anche ricominciato ad investire su questo terreno.
Ci sono, quindi, tutte le condizioni affinché la smettiamo di vivere il tema della sicurezza come qualcosa su cui andiamo in difficoltà.
Gli altri il problema della sicurezza lo usano, noi lo vogliamo affrontare e risolvere.
Su questi temi, quindi, dobbiamo andare un po’ più all’attacco perché abbiamo governato i fenomeni, contrariamente al centrodestra, e abbiamo stanziato risorse e dobbiamo dirlo ai cittadini.
Noi del centrosinistra dobbiamo essere quelli che spiegano agli altri cosa fare in materia di sicurezza perché il centrodestra su questo non ha niente da spiegare.

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