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Il no alle riforme della destra riunirà l'Italia

Scritto da Dario Nardella.

"Siamo di fronte a un'accelerazione preoccupante, alla trasfigurazione dell'assetto democratico e costituzionale della Repubblica. Dobbiamo dare battaglia nel parlamento e nel paese, e abbiamo già cominciato a farlo. La maggioranza degli italiani non vuole queste riforme, lo sappiamo dal voto delle europee: dobbiamo dare voce a questa maggioranza" e la protesta delle opposizioni in piazza "è stata uno spartiacque. Dobbiamo continuare su questa strada, ricordandoci sempre che l'unità passa dalle idee, dalle proposte. Sanità e salario minimo sono due temi da cui possiamo cominciare". Lo afferma Dario Nardella, già sindaco di Firenze, oggi eurodeputato Pd, in una intervista a Il Domani.

E le assenti Azione e Iv? "Ribaltiamo l'approccio al mondo moderato: non tentare operazioni di ceto politico, che non funzionano, ma parlare a un'area sociale alla ricerca di un soggetto politico che la rappresenti, persone spaventate da queste destre". Il soggetto è il Pd, o deve nascere il polo che Renzi e Calenda non sono stati in grado di fare? "Un'aggregazione di centro, alleata con noi, sarebbe utile. Ma non possiamo stare alla finestra ad aspettare. Il Pd, dopo il successo delle europee, può ambire al 30 per cento ampliando la sua base sociale, mantenendo le battaglie identitarie e parlando anche al ceto produttivo e moderato. Un grande partito di massa è interclassista. La lotta alle diseguaglianze è trasversale, riguarda anche il mondo produttivo". E aggiunge: "Il Pd si è consolidato su temi identitari di sinistra, come la lotta alle diseguaglianze, la sanità, i diritti civili. Ora credo possa affiancare a questi temi un'iniziativa che parli anche a tutto il centrosinistra. Le due cose non si escludono. I voti di Ecr possono essere aggiuntivi ma non strutturali nell'alleanza? "Strutturali no, di sicuro. Ma ho dubbi anche sull'aggiuntivi. Meloni dei suoi voti può fare ciò che vuole, ma non accetteremo che il suo sostegno esterno intacchi il patto fra Ppe e S&D".
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