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La riforma della sanità non c'è

Scritto da Sara Valmaggi.

Sara ValmaggiAbbiamo detto un secco no a un Piano regionale di sviluppo (PRS) che nella parte relativa all’area socio sanitaria smentisce i buoni propositi annunciati dalla giunta negli scorsi mesi. Quello che abbiamo visto finora, al di là delle belle parole, è solo una delibera, peraltro già annunciata dalla precedente giunta, che si limita a dare indicazioni alle Asl per il riordino delle alte specialità e che sembra rispondere solo a criteri numerici e di contenimento della spesa.
Una delibera che contiene solo provvedimenti riorganizzativi, peraltro imposti dal governo nazionale, e non risponde in alcun modo all’esplosione di patologie legate all’invecchiamento della popolazione. Non c’è alcuna traccia di una volontà vera di riforma del sistema socio sanitario.
Al Prs approvato dalla giunta in tema socio sanitario abbiamo contrapposto un ordine del giorno, bocciato dall’aula, che è una sintesi del nostro progetto alternativo di governo.
Quello che proponiamo è una riorganizzazione del sistema sanitario basata innanzitutto sulla rilevazione del bisogno, il superamento dell’attuale dualismo tra sanità e sociale, un nuovo modello di rete ospedaliera, pensato e costruito insieme e non sopra i territori, che deve prevedere anche un nuovo protagonismo degli Enti locali.
Non basta, come ha intenzione di fare la giunta, ridurre le aziende ospedaliere e le Asl; a essere rivisitate devono essere le funzioni delle Asl stesse che debbono tornare a produrre servizi per e con il territorio, farsi carico delle cronicità e essere il nodo della rete di medici generici, pediatri e infermieri.
Necessario è, inoltre, un riordino della rete ospedaliera. Ci deve essere una divisione chiara tra centri per le cure ad alta intensità e per gli interventi più complessi e strutture vicine ai territori che si occupino degli interventi più’ semplici e dei pazienti dimessi dalle strutture ad alta specialità. Questo per garantire la continuità della cura, uno dei punti deboli del nostro sistema sanitario.
Ma non solo. Come diciamo da anni, inascoltati, per riformare le Asl e le aziende ospedaliere é essenziale verificare il lavoro della loro dirigenza. Ma nel Prs non si nota alcuna volontà di riforma in questo senso, anzi il solco tracciato è di assoluta continuità.
Ancora una volta è restata lettera morta la nostra proposta di scegliere i manager sanitari secondo criteri di merito, istituendo una commissione terza, che ne valuti le professionalità.
Per riformare il sistema socio sanitario e’ necessario un disegno strategico, come ha chiesto ieri dalle pagine del Corriere della sera, anche il direttore del Policlinico di Milano,Luigi Macchi. Un disegno che a questa giunta, al di là delle parole, pare non interessare in alcun modo.
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