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Due anni di guerra

Scritto da Patrizia Toia.

Articolo di Patrizia Toia.

Sono passati due anni da quella mattina, e da quella sensazione di incredulità e spavento.
Sembrava impossibile. Una nuova guerra esplosa alle porte dell'Europa.
Da quel momento il popolo ucraino continua a resistere per la propria libertà e anche per la nostra.
Due anni che per noi sono pieni di immagini, di articoli, di dibattito ma per le ucraine e gli ucraini sono notti e giorni, uno dopo l’altro, senza tregua, di dolore, distruzione e morte. Giorni e notti di sofferenza infinita.
Il nostro sostegno economico, umanitario e ANCHE militare è l'unico modo possibile per raggiungere una pace minimamente giusta.
C’è tanto egoismo nel nostro mondo occidentale, tanta stanchezza (ma di che?), tanta voglia di "chiuderla lì" come se questa resistenza non ci riguardasse, come se i valori che la Russia calpesta non fossero anche i nostri, quelli che declamiamo sempre.
Si avverte anche nel dibattito pubblico una specie di "disfattismo" e un avvicinamento pericoloso alle posizioni di chi, in fondo, non ha davvero condannato l’invasione russa e l’intento aggressivo.
È vero che deve partire un’iniziativa per costruire un dialogo e una prospettiva di pace.
È vero che l'Europa non è protagonista di questo.
Tutto vero ma è altrettanto vero che per arrivare lì dobbiamo rafforzare la resistenza Ucraina, altrimenti quella che con ipocrisia chiameremo pace sarà la resa dell’Ucraina all'aggressore.

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