Pioggia e sottopassi
Articolo di Luca Elia.
I fenomeni atmosferici che colpiscono le nostre città negli ultimi anni hanno una portata sempre più intensa. I cambiamenti climatici hanno sconvolto il nostro clima provocando fenomeni che fino a pochi anni fa si vedevano solo ai tropici.
Le nostre città sono strutturalmente impreparate a gestire questI fenomeni.
Le acque meteoriche scaricano in fognatura, le condotte fognarie, realizzate decenni fa, sono dimensionate per una popolazione molto minore rispetto a quella di oggi e le superfici permeabilizzate, dovute al consumo di suolo, sono enormemente aumentate.
Il combinato disposto di tutti questi fattori porta al risultato che quando piove, e piove sempre più spesso in maniera molto intensa, le strade e i sottopassi si allagano, perchè l'acqua non ha possibilità di tornare alla terra. Le strade rimangono allagate per un periodo di tempo pari alla capacità delle condotte di scarico di accogliere tutte le acque in eccesso.
Per contrastare questo fenomeno Città Metropolitana ha investito 50 milioni di euro di fondi Pnrr nel progetto Città spugna. Saranno realizzati entro il 2026 decine di interventi per consentire alle acque meteoriche di ritornare subito alla terra senza passare dalle condotte fognarie, cosi da diminuire la quantità di acqua che quando piove si deposita sulle strade. A Baranzate saranno realizzati due interventi di questo progetto: la nuova piazza davanti alla chiesa di Nostra Signora della Misericordia e la depavimentazione di un'area all'intersezione della via Rosmini con il parco lineare.
Per diminuire il tempo di permanenza dell'acqua sulle strade serve anche tenere costantemente pulite le caditoie stradali, cosi che questa possa defluire più velocemente. Cap Holding, l'azienda pubblica che si occupa dei sistemi idrici e fognari, lo fa in via ordinaria.
Questo è il quadro all'interno del quale operiamo ogni volta che si presenta un fenomeno atmosferico di forte portata. Da questo dato di realtà dobbiamo partire.
Baranzate ha due sottopassi, i cui sistemi di deflusso non consentono in tempo reale di smaltire il quantitativo di acqua che costantemente ci si riversa. In particolare quello di via Milano; quello di via Montello dopo un intervento di qualche anno fa realizzato dal Comune ha un tempo di deflusso molto più veloce e non si allaga più come prima.
In via Milano all'acqua serve un tempo per defluire pari al rapporto tra il dimensionamento degli scarichi e la portata di acqua che nel sottopasso si riversa. Non incidono sul fenomeno le pompe di sollevamento che sono funzionanti, la capienza della vasca che accoglie le acque che è enorme e la pulizia delle caditoie.
Di conseguenza quando si verificano fenomeni di ampia portata è necessario assumere comportamenti responsabili e non utilizzare il sottopasso. In via Milano i sensori fanno scattare il semaforo rosso, l'acqua defluisce, il verde si riattiva e il sottopasso torna percorribile. In questo lasso di tempo, che può essere anche di qualche ora, i veicoli devono usare altre strade.
Mi preme chiarire questi aspetti per contribuire a far comprendere a tutti i cittadini la situazione ed aiutare gli ingegneri idraulici dei social - che durante il covid erano epidemiologi e quando gioca la nazionale allenatori di calcio - a comprendere il dato di realtà da cui partire e da cui non prescindere.
I fenomeni atmosferici che colpiscono le nostre città negli ultimi anni hanno una portata sempre più intensa. I cambiamenti climatici hanno sconvolto il nostro clima provocando fenomeni che fino a pochi anni fa si vedevano solo ai tropici.
Le nostre città sono strutturalmente impreparate a gestire questI fenomeni.
Le acque meteoriche scaricano in fognatura, le condotte fognarie, realizzate decenni fa, sono dimensionate per una popolazione molto minore rispetto a quella di oggi e le superfici permeabilizzate, dovute al consumo di suolo, sono enormemente aumentate.
Il combinato disposto di tutti questi fattori porta al risultato che quando piove, e piove sempre più spesso in maniera molto intensa, le strade e i sottopassi si allagano, perchè l'acqua non ha possibilità di tornare alla terra. Le strade rimangono allagate per un periodo di tempo pari alla capacità delle condotte di scarico di accogliere tutte le acque in eccesso.
Per contrastare questo fenomeno Città Metropolitana ha investito 50 milioni di euro di fondi Pnrr nel progetto Città spugna. Saranno realizzati entro il 2026 decine di interventi per consentire alle acque meteoriche di ritornare subito alla terra senza passare dalle condotte fognarie, cosi da diminuire la quantità di acqua che quando piove si deposita sulle strade. A Baranzate saranno realizzati due interventi di questo progetto: la nuova piazza davanti alla chiesa di Nostra Signora della Misericordia e la depavimentazione di un'area all'intersezione della via Rosmini con il parco lineare.
Per diminuire il tempo di permanenza dell'acqua sulle strade serve anche tenere costantemente pulite le caditoie stradali, cosi che questa possa defluire più velocemente. Cap Holding, l'azienda pubblica che si occupa dei sistemi idrici e fognari, lo fa in via ordinaria.
Questo è il quadro all'interno del quale operiamo ogni volta che si presenta un fenomeno atmosferico di forte portata. Da questo dato di realtà dobbiamo partire.
Baranzate ha due sottopassi, i cui sistemi di deflusso non consentono in tempo reale di smaltire il quantitativo di acqua che costantemente ci si riversa. In particolare quello di via Milano; quello di via Montello dopo un intervento di qualche anno fa realizzato dal Comune ha un tempo di deflusso molto più veloce e non si allaga più come prima.
In via Milano all'acqua serve un tempo per defluire pari al rapporto tra il dimensionamento degli scarichi e la portata di acqua che nel sottopasso si riversa. Non incidono sul fenomeno le pompe di sollevamento che sono funzionanti, la capienza della vasca che accoglie le acque che è enorme e la pulizia delle caditoie.
Di conseguenza quando si verificano fenomeni di ampia portata è necessario assumere comportamenti responsabili e non utilizzare il sottopasso. In via Milano i sensori fanno scattare il semaforo rosso, l'acqua defluisce, il verde si riattiva e il sottopasso torna percorribile. In questo lasso di tempo, che può essere anche di qualche ora, i veicoli devono usare altre strade.
Mi preme chiarire questi aspetti per contribuire a far comprendere a tutti i cittadini la situazione ed aiutare gli ingegneri idraulici dei social - che durante il covid erano epidemiologi e quando gioca la nazionale allenatori di calcio - a comprendere il dato di realtà da cui partire e da cui non prescindere.
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