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La gente è stufa delle divisioni

Scritto da Elly Schlein.

Relazione di Elly Schlein alla Direzione Nazionale PD (pdf)»
Sette piste di lavoro per l'estate militante PD approvate in Direzione Nazionale (pdf)»
Video dell'intervento di Elly Schlein alla Direzione Nazionale PD»

Articolo di La Stampa
 - La sala al terzo piano del Nazareno è stracolma, come nelle grandi occasioni.
Molti sono venuti ad ascoltarla in presenza (Lorenzo Guerini, Debora Serracchiani, Alessandro Alfieri), altri collegati via zoom, come Dario Franceschini, Graziano Delrio, Nicola Zingaretti).
Tutto lo stato maggiore è schierato a sostenerla. E lei picchia duro, Elly Schlein, nella sua relazione alla Direzione del Pd.
Senza fare sconti a nessuno, giocando d’anticipo sulle critiche attese per la sua partecipazione alla manifestazione dei 5stelle e per la linea definita ancora incerta dalla sua minoranza, nonché per la consuetudine di decidere da sola senza consultarsi.
Intanto ha posto una questione generazione, tanto per soffiare via la polvere dagli scaffali dem. «Il nostro partito ha in sé generazioni, linguaggi e culture diverse. Bisogna avere la curiosità di ascoltare chi ha vent’anni». Come a dire non credete di avere la verità in tasca dall’alto della vostra anzianità politica, se non ci connettiamo ai giovani il partito non crescerà.
Secondo, la segretaria risponde alle accuse di voler fare del Pd un movimento, liquidando l’idea di «un partito gassoso, eventuale e fragile: altri hanno seguito questa strada, io vorrei andare in direzione opposta».
Terzo, le contorsioni e le polemiche interne, sotto il logo “Pd diviso”: «Guardate, le cose che abbiamo in comune sono 4850, invece si alimenta il filone letterario delle divisioni Pd. Io dico: sentitevi la responsabilità di far emergere un’agenda comune. La gente è stufa dei dibattiti interni, sono un rumore indistinto. Quindi, anzichè fare un rumore di canto e controcanto, andiamo con loro, con la gente, a parlare con loro».
E ancora, la segretaria ha avvertito chi punta a segare i rami su cui è seduto ogni leader: «A chi alimenta il giochino del logoramento dei segretari, dico che non funzionerà, mettetevi comodi, sono qui per restare e fare ciò che hanno chiesto gli elettori delle primarie».
Infine, una considerazione generale sulla convivenza, che fa pensare ad una sorta di warning, foriero di timori per molti: «Chi vuole cambiare davvero, incontra resistenze forti. Ma non c’è bisogno di lealtà a me, solo di rispetto per gli elettori delle primarie. Quando mi si chiede quale sia la linea politica, rispondo che di contenuti e proposte noi siamo pieni. Il problema è che a qualcuno questa linea forse non piace, lo ammetta invece di trovare altre scuse. Ma chi cerca un incidente ogni giorno, mi troverà da un’altra parte».
Anche il rapporto con i 5stelle è tema non eluso dalla segretaria, che ha voluto chiarire come andare ad una manifestazione non significhi sposare in pieno tutte le tesi di un altro partito. «La settimana prossima si vota in Molise, dove siamo alleati con i 5stelle: lo eravamo prima della loro manifestazione. Sappiamo che sull’ Ucraina ci dividono distanze enromi, ma sul supporto alla precarietà facciamo sforzi comuni. Del resto, se mi invita Calenda a manifestare su questo tema, ci vado ma non cambio idea sul sindaco d’Italia, (la riforma sul premierato caldeggiata da Azione, ndr.)».
Ultimo colpo riservato a Matteo Renzi: «Dispiace che Renzi supporti il candidato della destra in Molise e non lo ritengo adatto a parlare di subalternità visto che appena fu eletto invitò Berlusconi al Nazareno per fare un patto». Dunque, il finale: «L’avversario è la destra, la gente è stufa di liti interne o di gare con l’altro alleato, mentre il governo Meloni fa ciò che fa, aumenta l’esclusione sociale, esclude l’opposizione dall’informazione e vuole decidere chi deve essere a capo dell’opposizione. Quindi no alla logica cinica che siccome ci sono le europee non cerchiamo convergenze. Fatemi pure le osservazioni che servono ma guardiamoci da fuori». Applauso di due minuti, come nelle migliori occasioni e comincia la discussione. Che si prevede meno aspra del previsto.
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