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Immigrazione epocale, no a slogan che seminano odio

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli
Intervento in tv ad Omnibus su La7 ripreso da WelfareNetwork.
C’è una parte della politica italiana che, sulla vicenda dell’immigrazione, anziché dare una mano a risolvere il problema preferisce fare propaganda e speculare sulle tragedie. Oramai è chiaro a tutti che il fenomeno migratorio a cui stiamo assistendo è di dimensione epocale, non è semplice da risolvere e non si può semplificare tutto con gli slogan. Siamo di fronte a un esodo di massa che coinvolge l’Italia, il Mediterraneo, i Balcani, la Francia, l’Inghilterra. Di fronte a questo vanno assunte posizioni corrette e occorrono anche politiche da parte dell’Europa che non saranno di breve periodo e non possono risolvere i problemi dall’oggi al domani.
Dobbiamo sicuramente fare di più per accelerare le pratiche di identificazione dei migranti, al fine di definirne rapidamente lo status e mettere l’Europa tutta insieme nelle condizioni di fare i rimpatri di chi si deve essere rimpatriato. Qualcosa si è fatto in questi mesi ma non è stato sufficiente. Tuttavia, questi problemi non possono avvallare - come ha fatto la Lega - l’idea che “profugo” è sempre uguale ad “assassino”, facendo passare il messaggio che tutti i profughi sono dei delinquenti a prescindere. Queste posizioni seminano intolleranza e si rischia di produrre l’idea che si possa scaricare tutto sugli immigrati facendone un capro espiatorio per ogni difficoltà. Questo va evitato. Lo sciacallaggio non va bene. Sfruttare episodi drammatici per fare propaganda è pericoloso. Oltretutto, il modello di accoglienza dei profughi in uso è quello che ha inventato Roberto Maroni quando era Ministro dell’Interno, con i CARA e le 36 euro da dare alle cooperative per gestire i profughi.
Ormai, abbiamo sperimentato che i CARA così grandi non funzionano; bisogna arrivare ad un modello di piccole cooperative che gestiscono pochi posti diffusi sull’Italia e in questo modo sarà più semplice controllare chi c’è dentro.
Oggi, comunque, ci troviamo di fronte ad un problema difficilissimo da affrontare e risolvere e tutta la politica italiana dovrebbe dare una mano a trovare le soluzioni. La Lega, quindi, anziché fare propaganda, se vuole gestire il fenomeno nell’interesse della sicurezza degli italiani deve prendere atto del fatto che quello in corso è un fenomeno epocale e smettere di spiegare che Renzi costruisce le fosse comuni nel Mediterraneo e che le responsabilità di tutto questo sono criminogene e del Presidente del Consiglio. Oltretutto, il prossimo 30 settembre, grazie all’iniziativa di Federica Mogherini, per la prima volta ci sarà anche una riunione all’ONU su questo tema e da lì si uscirà con delle risposte.
La Lega, invece, oltre ai presidi contro i migranti e la propaganda in cui si dice no a tutto, deve spiegare come vuole affrontare il problema dell’immigrazione e come pensa di risolverlo, senza fare demagogia, sapendo che tutte le questioni riguardano anche la comunità internazionale e avendo consapevolezza del fatto che non possiamo bloccare questo epocale flusso migratorio.

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