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Il PD recuperi identità e apra le porte

Scritto da Elly Schlein.

"Vogliamo cambiare gruppo dirigente: ma questo non basta, senza un'identità chiara e un blocco sociale di riferimento", e la Manovra "è un caos: dicevano di essere pronti, invece siamo al dilettantismo al governo: colpisce i poveri e aumenta la precarietà, debole sugli investimenti e incerta nell'attuazione del Pnrr. Strizza l'occhio a chi evade e contiene tagli nascosti a sanità e scuola, perché non prende atto dell'inflazione". Ad affermarlo in una intervista alla Stampa la candidata alla segreteria del Pd Elly Schlein.
Rispetto al Congresso del partito, dice, "se non vogliamo fare una discussione tutta ombelicale, deve intrecciare i temi del governo e dell'opposizione. Dobbiamo occuparci di disuguaglianze, che Meloni non vede. Di precarietà. E di questione climatica. I sondaggi scendono e salgono, non mi preoccupano. Dobbiamo ricostruire una credibilità. Lo scandalo dell'Europarlamento è vergognoso. Ma non basta indignarsi: dobbiamo rafforzare gli strumenti di controllo".
In un Pd guidato da Schlein anche i più centristi si sentiranno a casa? "Il pluralismo del partito sarà salvaguardato. Io troppo radicale? Non penso che porre oggi il tema della necessità del salario minimo sia un tema radicale". Rispetto all'idea di introdurre la parola 'lavoro' nel nome del partito "è una valutazione che spetta agli iscritti, ma è uno stimolo positivo". Infine l'annuncio: "Antonio Misiani sarà coordinatore del lavoro di costruzione del programma".
Intervista della Stampa (PDF).
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