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Più risorse per assistenza e liste d'attesa in neuropsichiatria infantile

Scritto da Carlo Borghetti.

“Grazie a un mio specifico ordine del giorno al bilancio, la Giunta regionale si è impegnata a individuare le risorse, nel documento contabile appena approvato, per aumentare l’assistenza territoriale e ospedaliera e abbattere le liste d’attesa per quanto riguarda la neuropsichiatria infantile”, lo fa sapere Carlo Borghetti, consigliere regionale del Pd e vicepresidente d’Aula, dopo l’approvazione dell’atto.
“I dati ci mostrano un costante aumento delle fragilità di natura psichica e psichiatrica nella prima infanzia e nell’adolescenza, in particolare con la pandemia e le conseguenti restrizioni. Vengono individuati disturbi del comportamento, anche alimentare, depressione, aumento dell’uso di sostanze stupefacenti e alcol - fa presente Borghetti -. Molti pazienti, a causa delle lunghe liste d’attesa in Lombardia e per mancanza di informazioni sull’offerta di servizi territoriali nell’area della salute mentale, arrivano tardivamente a essere presi in carico, con la conseguente cronicizzazione dei disturbi”.
Di fatto, negli ultimi due anni, i servizi di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza sono andati sempre più in sofferenza per l’elevato numero di richieste di prese in carico, che non sono state soddisfatte a causa delle lunghe liste d’attesa e per la mancanza di specialisti, come ha fatto notare il vicepresidente in Aula.
“Lo stesso avviene per l’età adulta, che sconta anche una grave carenza dei servizi territoriali e di posti letto dedicati negli ospedali, per non parlare dell’assenza di interventi domiciliari o di prossimità - aggiunge Borghetti -. Per questo è ancora più importante che la Giunta uscente si sia impegnata a implementare le risorse da destinare ai servizi di neuropsichiatria per i più giovani. La salute mentale va tutelata, affrontata e seguita subito, non solo per il bene dei cittadini, ma proprio per evitare che si cronicizzi e ci si trovi con un numero di adulti da supportare troppo alto rispetto alle strutture disponibili”.

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