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Moratti e Fontana? Lo stesso centrodestra

Scritto da Pierfrancesco Majorino.

Intervista del Giorno a Pierfrancesco Majorino.

Europarlamentare del Pd, già assessore alle Politiche sociali a Milano coi sindaci Giuliano Pisapia e Beppe Sala, fin dal 1998, quando a 25 anni entrò nei Ds, Pierfrancesco Majorino ha guardato la politica da sinistra. E da sinistra, ora, muove alla conquista della Lombardia, un’impresa, contro il governatore Attilio Fontana e Letizia Moratti, in lizza per il Terzo Polo.
Onorevole Majorino, il sindaco Sala si è offerto di aiutarla a togliersi l’aria da rivoluzionario. Accetta?
"Accetto. So benissimo che per arrivare a governare la Lombardia dovrò convincere un elettorato molto più moderato di me e lo farò insieme alla nostra squadra, partendo proprio dal protagonismo dei nostri sindaci: siamo noi quelli del buon governo lombardo. Fontana e Moratti sono due espressioni di un centrodestra che amministra la Lombardia da 28 anni: non possono essere credibili quando dicono di voler cambiare sanità, trasporti, politiche della casa".
Sala e Giorgio Gori, due sindaci di centrosinistra, l’hanno invitata a dialogare con Moratti nella convinzione che eroda consenso più a voi che al centrodestra.

"Se si tratta di confrontarsi sul futuro della Lombardia, sono disposto a farlo sia con Moratti sia con Fontana, anche pubblicamente. Anzi, spero che il confronto sia la cifra della campagna. Però di questo parliamo, non di altro. Fontana e Moratti sono due candidati di centrodestra, il problema è loro. Purtroppo si è creata l’impressione opposta perché Carlo Calenda non perde occasione di usare la Moratti per attaccare il Pd e perché lo stesso Pd, una volta saltata l’alleanza col Terzo Polo e trovatosi senza candidato, è sembrato fermo e chiuso su se stesso. In questo vuoto Moratti è riuscita a dare l’idea di supplire alla nostra mancanza. Ora le cose sono cambiate".
Vuol parlare all’elettore dei Cinquestelle senza per forza pensare ad alleanze. Giusto?

"Attendo che il M5S presenti questa lista di priorità e poi si entrerà nel merito. Io non li demonizzo ma non li inseguo. Spiace che le forze politiche che per 5 anni si sono opposte alla Giunta Fontana-Moratti ora siano separate. Vale pure per Azione".
Anche il Pd nazionale in questa fase precongressuale pare fermo. Chi può rilanciarlo tra Stefano Bonaccini ed Elly Schlein?

"Non è un mistero che io sia molto amico della Schlein. Ma anche altri possibili candidati possono dare un grande contributo al rilancio. Tra questi c’è sicuramente Bonaccini: il suo sostegno alla mia candidatura mi ha fatto molto piacere".
La manovra del governo?

"Piccola e di scarso respiro. Appena 21 miliardi per far fronte al caro bollette: significa che tra 4 mesi siamo punto e a capo. E non si affronta il tema dei salari che non reggono più il costo della vita. Mi stupisce che Fontana l’abbia definita un’ottima manovra: se c’è una regione in cui il costo della vita galoppa e il potere d’acquisto delle famiglie diminuisce, è la Lombardia".
Il ripensamento del Reddito di cittadinanza?

"Che fine faranno le 93mila famiglie lombarde che lo percepiscono? Non sono tutti lavativi. L’errore del M5S è stato propagandare il Reddito come uno strumento di inserimento nel mercato del lavoro. Non lo è, ma tagliarlo dalla sera al mattino è sconsiderato: non si fa cassa sulla pelle dei più poveri".

Intervista della Stampa a Pierfrancesco Majorino: "Dialogo con M5S per vincere in Lombardia" (file PDF)»

Intervista del Manifesto a Pierfrancesco Majorino: Con M5S dialogo e decisione a breve. Siamo in corsa (file PDF)»
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