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Coppie gay abbandonate in un limbo

Scritto da Arianna Censi.

Arianna CensiQuel che più indispone in tutta questa vicenda è che né il Parlamento e tantomeno il legislatore hanno tenuto conto dei dati forniti dall’Istat che dipingono un ritratto di una Italia molto più aperta di quanto non affermi il Parlamento. Infatti, l’Istat tra i tanti dati rivela che il 74,8% della popolazione non è d’accordo con l’affermazione “l’omosessualità è una malattia”, il 73% con “l’omosessualità è immorale”, il 74,8% con “l’omosessualità è una minaccia per la famiglia”. Al contrario, il 65,8% è d’accordo con l’affermazione “si può amare una persona dell’altro sesso oppure una dello stesso sesso: l’importante è amare”.

E inoltre che il 61,3% dei cittadini tra i 18 e i 74 anni ritiene che in Italia gli omosessuali sono molto o abbastanza discriminati, l’80,3% che lo sono le transessuali. Nonostante questa realtà, “siamo l’unica democrazia occidentale a non aver ancora affrontato seriamente il tema”. Sicché la corte di Strasburgo non è andata tanto per il sottile quando dice che ignorare questa evidenza, “è un atto inspiegabile in termini d’interesse pubblico o d’interessi della comunità nel suo complesso”, che “mina alla radice la credibilità e l’autorità del potere giudiziario, mettendone a rischio l’effettività, tutti fattori di grande importanza dal punto di vista dei principi fondamentali che sono alla base della Convenzione europea dei diritti umani”. Approfondimento»»

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