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Oggi nel mondo ci sono 70 muri, barriere di fili spinati

Scritto da Luigi Ciotti.

“Quando è caduto il muro di Berlino, il mondo ebbe un sospiro, era caduto ultimo muro che divideva. Sembrava che finalmente tutto si concludeva in quel momento. La storia ed i fatti ci raccontano il contrario. Oggi nel mondo sono 70 i muri, barriere di fili spinati, di cui sette in corso perché finanziati, esattamente 40mila km di muri di fili spinati pari alla circonferenza della terra. Davanti a questi numeri atroci bisogna fare una riflessione.
Se da un lato vediamo i progressi, il lavoro che è stato fatto, dei passi notevoli da riconoscere e sostenere nel contrasto alla grande criminalità, alle mafie e a tutto quello che gli ruota attorno, dall'altro dobbiamo dire con forza che abbiamo tradito la Dichiarazione Universale dei Diritti umani e tradito anche la nostra Costituzione. I fatti ci ricordano tutto questo. Perché le carte sono scritte sulla carta, ma noi le vogliamo scritte nella vita, nella concretezza. Abbiamo muri terrestri, muri marittimi, operazioni marittime per il controllo dei flussi migratori che sono fatti per respingerli. Abbiamo aerei, navi, droni usati per pattugliare ma sono strumenti per respingere. Questi strumenti fanno muro, in modo diverso, ma fanno muro. Il Mediterraneo è diventato il cimitero per migliaia di migranti e rifugiati. Ecco da una parte parliamo delle mafie, delle Convenzioni e dall'altro tradiamo la Costituzione, la Carta Europea, la carta universale dei diritti umani. E allora c'è un problema: quando il valore del denaro è superiore al valore della vita si è già in stato di conflitto, un conflitto non dichiarato e perciò ancora più pericoloso, subdolo, ipocrita.”
Luigi Ciotti, presidente di Libera nel suo intervento di apertura della due giorni di Libera ad oltre 20 anni dalla Convenzione contro la criminalità organizzata transnazionale in corso di svolgimento a Palermo, parla di migranti e di respingimenti.
Nel proseguire il suo intervento Luigi Ciotti pone l'accento sulla criminalità transnazionale.
“Le mafie uccidono di meno, almeno da noi, ma in altre parti del mondo è una strage. C'è una riflessione che dobbiamo fare e dobbiamo portare avanti con umiltà e forza. In questi 28 anni abbiamo cercato e continueremo a cercare di dimostrare che c'è un ruolo della società responsabile consapevole che si mette in gioco,un ruolo fondamentale perché le leggi, i decreti quelle carte lì non bastano se non c'è una rivolta delle coscienze, se non c'è la partecipazione delle persone, se non inondiamo i nostri territori di fiducia e di speranza andando incontro soprattutto verso le persone più fragili e più deboli. Oggi- prosegue Luigi Ciotti- la criminalità italiana,e non solo, sta assumendo sempre più una connotazione transnazionale costituendo un pericolo globale e crescente per la sicurezza degli Stati, delle loro economie e dei diritti dei cittadini e conseguentemente l'attività di contrasto alle mafie è diventata una priorità per l'intera comunità internazionale ed europea. E' questo l' allarme lanciato ed evidenziato dal documento strategico del Europol. Quello stesso documento mette in evidenza “la valutazione delle minacce gravi della criminalità organizzata nell'Unione Europea”. Se vogliamo leggere e affrontare tutto questo dobbiamo prendere coscienza che la mafie sono un passo più avanti , le mafie transazionali ormai si spostano sul web , per il controllo della cybercrime, un settore molto redditizio e poco rischioso per fare denaro. Sono gli stessi organismi internazionali che confermano che solo nell'Unione Europa il costo sociale di questi tipi crimini è pari a 800 miliardi di euro l'anno. Ecco che i criminali di nuova generazioni, le organizzazioni criminali internazionale che tendenzialmente si occupano prevalentemente di traffico di stupefacenti, oggi si muovono in queste nuove direzioni. C'è ancora molto strada da fare perché le mafie e i grandi boss hanno abbandonato per la maggior parte le forme arcaiche e sono diventati grandi manager. Noi dobbiamo essere capaci di leggere tutto questo, di affrontare questi cambiamenti, e per farlo, è necessario fare uno scatto in avanti senza scoraggiarsi."
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