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Sneakers per la ricerca sulla Sclerosi Multipla

Scritto da Carlo Borghetti.

Articolo di Carlo Borghetti.

"Prima di giudicare una persona cammina nei suoi mocassini per tre lune”…
L’ammonimento degli Indiani d’America si adatta bene alla campagna di sensibilizzazione “The SMeakers. Le scarpe di chi non si ferma”, di AISM, Associazione Italiana Sclerosi Multipla, con Sanofi, che mira a far conoscere i problemi di chi convive con questa patologia e soprattutto a sostenere la ricerca sulle malattie neurodegenerative.
Dal mio ufficio al Pirellone, sono sceso ‘stamattina alla Stazione Centrale per capire cosa fosse la scarpa di 4 metri installata nel lato destro dell’atrio monumentale. Mi è stato spiegato che è la riproduzione su larga scala delle scarpe calligrafate dall’artista Chiara Riva con le storie di Cristina, Federico e Rachele, in rappresentanza delle circa 133mila persone affette da sclerosi multipla in Italia: le “The SMeakers”, presentate alla Fashion Week 2021, oggi possono essere acquistate on line (su www.thesmeakers.it) e parte del ricavato andrà a favore FISM, la Fondazione di AISM impegnata nel finanziamento di progetti di ricerca. Ma solo al raggiungimento delle 1.000 paia di scarpe vendute in preordine entro il 31 ottobre, V2 brand, marchio italiano di abbigliamento sportivo, ne avvierà la produzione. La sfida è quindi arrivare a 1.000 preordini in questa finestra di tempo.
Attività fisica e una riabilitazione personalizzata sono importanti per il trattamento della SM e per mantenere equilibrio, mobilità, coordinazione ed effetti positivi sull’autostima: la riabilitazione è una vera terapia, ma è ancora poco sostenuta dal Servizio Sanitario. Fondamentale sarebbe il riconoscimento della riabilitazione occupazionale, cioè concentrata sull’apprendimento di gesti e posture più funzionali e meno faticosi nella vita quotidiana, come il “semplice” allacciarsi le scarpe, ma al momento la riabilitazione col Servizio Sanitario è limitata a un certo numero di sedute di fisioterapia, con varie differenze da una regione all’altra. Porterò queste istanze nel Consiglio regionale della Lombardia.

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