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Un piccolo passo avanti sul gas

Scritto da Patrizia Toia.

Articolo di Patrizia Toia.

Giuste, ma certamente insufficienti le misure per il gas che la Commissione ha approvato oggi.
Piccoli passi e incerti, quando invece ci sarebbe bisogno di correre velocemente e dimostrare più coraggio. Se si pensa che già solo l’annuncio odierno ha fatto scendere i prezzi in maniera drastica, possiamo capire quanto valga in certe occasioni il peso delle parole (ci ricordiamo tutti il famoso “whatever it takes”!).
Dunque, il price cap c’è, ma in forma assai debole. Non un prezzo amministrato di immediata applicazione, bensì una specie di “corridoio dinamico” per i prezzi del gas su alcune piattaforme oltre quella di Amsterdam, una sorta di tetto flessibile e oscillante.
Inoltre, per contrastare l’attività manipolatoria e speculativa che molti soggetti finanziari fanno sulla piattaforma TTF di Amsterdam dove avvengono le transazioni, si creeranno un Meccanismo ed un indice di riferimento alternativo capace di contenere questi rialzi pazzeschi. Nel frattempo, in attesa di ciò, si prevede che gli Stati diano alla Commissione un potere per proporre “meccanismi correttivi” che possano fissare un prezzo per le transazioni del TTF in caso di eccessi di rialzo.
E ancora, gli acquisti comuni e congiunti ci sono, ma si limiteranno al 15% del fabbisogno di riempimento degli stoccaggi, mentre l’esperienza, pure molto diversa, dei vaccini, ci dice che è il negoziato sulla totalità che può portare ad un’effettiva riduzione del prezzo.
Sarà tutto ciò efficace per tagliare all’origine il costo del gas, ingiustificabile secondo le normali leggi dell’economia? Seri dubbi rimangono.
Queste misure vengono poi completate con altri interventi. Per esempio c’è la riduzione obbligatoria dei consumi del 15%, che è una misura importante, anche perché la “domanda”, cioè i cittadini e i consumatori, deve essere proattiva, cosciente e responsabile per la lotta contro gli sprechi, per gli usi intelligenti e la ricerca del massimo di efficienza. Al tutto si aggiunge la possibilità di riutilizzare circa 40 miliardi di fondi di coesione per affrontare l’impatto della crisi su cittadini e imprese.
In sintesi, questo pacchetto segna senz’altro un passo avanti nelle strategie di intervento della Commissione per il controllo dei prezzi. Ma dobbiamo ammettere francamente che è un piccolo passo. Ci resta la speranza che anche a causa della crescente gravità della situazione, l’esecutivo Ue trovi più coraggio, più ambizione e soprattutto più rapidità nei suoi interventi.
L'Unione europea sta dando, oggi, la vecchia immagine dell’Europa del “troppo tardi, troppo poco”, non certo quella dell’Europa che è arrivata per tempo e che ha fatto tutto il necessario, come per crisi pandemica e dei vaccini.

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