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Le vicende romane di M5S

Scritto da Emanuele Fiano.

Emanuele FianoSe qualcuno di noi pensa che le vicende romane portino come conseguenza la fine del Movimento Cinque Stelle, secondo me, si sbaglia di grosso.
Per me la riflessione è un'altra e più profonda.
Il candidato premier Di Maio, lo dimostrano le prove esibite ieri e oggi dai quotidiani, ha mentito più volte sulla vicenda, conosceva esattamente la situazione, era stato informato con diversi mezzi (così anche la Sindaca e altri) ma ieri la sua platea, quella dei militanti, lo ha comunque scusato e osannato, magari meno che a Di Battista, ma lo ha comunque difeso e protetto.
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Bivio tra cambiamento e palude

Scritto da Matteo Renzi.

Matteo RenziUn discorso di poco più di un’ora, molto incentrato sul grande appuntamento del referendum costituzionale, vero “bivio tra cambiamento e palude”. Matteo Renzi ha chiuso oggi a Catania la Festa nazionale de l’Unità e non ha risparmiato dure stoccate a chi si oppone al Sì con argomenti giudicati falsi e pretestuosi, soprattutto dentro il Partito Democratico: “Questa riforma è iscritta nella storia del Pd, non riduce lo spazio di democrazia, riduce le poltrone e semplifica l’assetto legislativo. Non consentiremo che questo referendum venga trasformato in un congresso. Chi ha i voti si candidi al congresso e provi a vincerlo, io ci sarò”. L’attacco più diretto è rivolto a Massimo D’Alema, uno dei massimi oppositori della riforma. Renzi legge un passaggio del libro ‘Un Paese normale’, scritto anni fa proprio dall’ex premier, sottolineando che quello che scriveva D’Alema è proprio quanto contenuto nella riforma costituzionale. Poi promette: “Dovevo chiarire una volta per tutte questa questione, d’ora parlerò del referendum solo guardando al futuro”.
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Difficoltà di M5S non siano scorciatoia per nascondere i problemi PD

Scritto da Stefano Facchi.

Stefano Facchi La vicenda Muraro ha qualcosa di grottesco: mette infatti il Movimento 5 Stelle davanti alla follia di un regolamento interno, da loro voluto e da loro sottoscritto.
Ritenere che un assessore possa dimettersi o essere rimosso soltanto perché nei suoi confronti è in corso una indagine giudiziaria, è un atto, a mio parere, di barbarie anti-democratica.
Interesse di Roma e dei romani è che Raggi si scrolli di dosso le scorie dell'inesperienza e di regole inapplicabili che rendono i 5 Stelle più simili a una setta che a un partito non partito movimento o come lo si voglia chiamare; interesse di tutti è che questo sindaco cominci davvero a governare e lo faccia bene, dando seguito al clamoroso 68% di voti ottenuto alle elezioni.
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Basta guerra sul referendum

Scritto da Giorgio Napolitano.

Giorgio Napolitano
Intervista a Giorgio Napolitano pubblicata da Repubblica
"Con quello che succede nel mondo e quello che ha sulle spalle l'Italia, è davvero surreale l'infuriare di una guerra sul referendum costituzionale". L'intervista è appena finita e Giorgio Napolitano che è venuto a trovarci a Repubblica si è già alzato per andare a casa, ma continua a scuotere la testa preoccupato: "Non c'è respiro, non c'è visione ampia, manca lo sguardo lungo e soprattutto scarseggia il senso di responsabilità".
La parola che ha ripetuto di più nell'ora e mezza di colloquio è "guerra", tale è la voglia di bollare come insana la china presa dallo scontro sulla riforma. "Credo si comprenda che mettere (alla cieca) a rischio la continuità e l'azione del governo oggi esponga il Paese a serie incognite in termini di convulsione politica e istituzionale. E la cosa è diventata più grave dopo il referendum britannico, perché molti, e non solo nell'Unione, aspettano di vedere, nonostante i due casi siano clamorosamente diversi, se ci sarà il bis di un rovesciamento di governo in Europa".
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