"Oggi è più chiaro cosa significa campo largo: se riusciamo a costruire una proposta che unisca tutte le forze alternative al centrodestra in un progetto comune per l’Italia che metta al centro le persone, l’Europa, il lavoro e i diritti, possiamo vincere". Lo scrive su Facebook il senatore Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo del Pd. "Si può prendere atto di questo dato - continua Mirabelli - o continuare a cercare di sostituire la geometria alla politica e seminare veti e distinguo ma bisogna essere consapevoli della responsabilità che ci si assume".
"Nella relazione il Garante ha sostenuto l'urgenza di adottare alcune misure normative, dall'obbligo dell'identificativo per gli agenti, fino allo ius culturae. Ma l'intervento più urgente, su cui il Senato deve e può dare una risposta immediata, è la rapida approvazione della riforma dell'ergastolo ostativo". Lo dice il senatore Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo del Pd e capogruppo dem nella Commissione Giustizia. "Ci sono rimasti ormai solo cinque mesi per una riforma necessaria - prosegue Mirabelli - su cui la Camera ha approvato un testo equilibrato e condivisibile. Spero che tutto il Parlamento, e in particolare la maggioranza, si assumerà la responsabilità di approvare quel testo, raccogliere le indicazioni della Corte Costituzionale e dare un'opportunità a centinaia di ergastolani che hanno rotto i legami con il passato".
"Sono il sindaco di Milano e sicuramente continuerò a svolgere questo ruolo". Lo ha scritto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, sulle sue pagine social. "La politica ora è la mia vita, non è sempre stato così, credo per mia fortuna, perché ho avuto la possibilità di mettermi alla prova in altri mondi, e lo sarà certamente anche in futuro - ha aggiunto -. Per questo parlo con tutti e sono interessato al futuro del mio Paese". Il post sulle pagine social del sindaco di Milano arriva dopo giorni di indiscrezioni su un suo possibile ruolo da leader di un nuovo centro riformista e su un suo dialogo aperto con Luigi Di Maio, che ha appena rotto con il Movimento 5 stelle. "Da tempo mi dedico alla questione ambientale - ha ricordato Sala nel suo post -. In questi ultimi anni mi sono confrontato con Ed Markey, il padre del Green New Deal, e con Al Gore. Ho imparato dai Verdi Europei. Ho guidato la task force mondiale di C40, per un 'Green and just recovery" - ha concluso -. E seguiterò ad impegnarmi in questo senso. Con il realismo che orienta la mia azione a Milano".
In Italia, come dimostra il recente voto al primo turno delle amministrative, è iniziato un processo di polarizzazione tra Pd e Fratelli d'Italia. Pensare di poter trapiantare da noi un "Mélenchon" a me pare un esercizio letterario piuttosto che una ipotesi politica praticabile". Parla chiaro il senatore dem Luigi Zanda, presidente del Gruppo del Partito democratico a Palazzo Madama nella precedente legislatura. E lo fa anche per ciò che concerne lo scontro in atto all'interno del Movimento 5 Stelle, chiamando in causa Conte, sul tema più esplosivo e di stringente attualità: le armi all'Ucraina. "E nell'interesse di Conte - dice landa a II Riformista - spiegare cosa voglia dire essere in sintonia con l'Europa e la Nato". "Oggi non basta dire genericamente di essere a favore dell'Unione europea e della Nato. Perché è anche essenziale dichiarare 'come' si sta dentro queste alleanze. Ci si sta con distinguo giornalieri su punti molto rilevanti, o si ha una piena condivisione delle strategie comuni?".